mercoledì 7 novembre 2018

Ancora un anno senza il il 'Salvator Mundi'



Il Salvàtor mundi è un dipinto a olio su tavola (66x46 cm) attribuito a Leonardo da Vinci, databile al 1499 circa e conservato in una collezione privata di Abu Dhabi.L'opera è stata pubblicata solo nel 2011 in occasione di una mostra alla National Gallery di Londra in cui è stata presentata al pubblico dopo un accurato  restauro .L'attribuzione finora è stata confermata da quattro studiosi di fama internazionali, ma è stata contestata da molti  altri.


La sua vendita da Christie's, nel novembre del 2017 al costo di 450,3 milioni di dollari  l'ha resa l'opera d'arte più costosa della storia acquistata da un privato. il Dipartimento di Cultura e Turismo di Abu Dhabi. Il quadro doveva essere esposto il 18 settembre scorso presso il  Museo Louvre Abu Dhabi ma così non è stato.

Per ora resta in calendario l'arrivo della tavola in Europa per la grande mostra sui cinquecento anni dalla morte di Leonardo che si svolgerà al Louvre di Parigi dove si  vedrà, per la prima volta, uno al fianco all'altra il 'Salvator Mundi' e la 'Gioconda'dal 24 ottobre 2019 al 24 febbraio 2020.

sabato 6 ottobre 2018

La vera Toscana antica nei quadri di un 'livornesaccio gallese'






Llewelyn Lloyd (Livorno, 30 agosto 1879 – Firenze, 1º ottobre 1949) è  un pittore italiano di origine gallese. Cominciò a dipingere a Livorno  nella scuola di Guglielmo Micheli con Amedeo Modigliani, Oscar Ghiglia e Gino Romiti.  Fu  invitato da Giovanni Fattori all'Accademia di Belle Arti di Firenze entrando così presto in contatto con illustri pittori macchiaioli come Telemaco Signorini e Adriano Cecioni ed  avvicinandosi allo studio dell'arte italiana del Quattrocento.
Per questo i suoi quadri giovanili hanno toni classicheggianti moderati con aspirazioni moderne, ma la vicinanza di Plinio Nomellini lo condusse verso il divisionismo, utilizzando come scenari naturali la Liguria (le Cinque Terre) e la Toscana (la campagna pisana e livornese).Dopo poco tempo, però , durante il suo soggiorno nell'isola ritornò su binari più convenzionali.


A Villa Bardini, in corso, una grande mostra del maestro Llewelyn Lloyd  dal titolo ‘ Lloyd. Paesaggi toscani del Novecento’ che chiuderà il 7 gennaio 2019.La mostra curata da Lucia Mannini è composta di 60 opere, dove il paesaggio è il tema dominante, provenienti da collezioni pubbliche e private che permettono al visitatore di ripercorre il cammino artistico di Llewelyn Lloyd dimostrando l'origine della sua pittura nella tradizione macchiaiola traghettata verso la pittura italiana del Novecento.Un piccolo ma significativo spazio è dedicato a disegni quasi sempre eseguiti in famiglia previlegiando ritratti di familiari ed  interni dello studio o della casa.

Villa Bardini – Costa San Giorgio, 2  e Via dei Bardi 1r  Firenze
Orario: da martedì a domenica, dalle 10.00 alle 19.00
Visite guidate gratuite tutti i sabati e tutte le domeniche alle ore 16,30 e alle ore 17,30





















giovedì 27 settembre 2018

Asteroidi : una minaccia da studiare attentamente

                                                                                                       Hayabusa2


Hayabusa2 è una sonda automatica sviluppata dall'Agenzia Spaziale Giapponese (JAXA) con lo scopo di raggiungere l'asteroide 162173 Ryugu e prelevare dei campioni di suolo da riportare sulla Terra. Il suo lancio è avvenuto il 3 dicembre 2014 ; il 27 giugno 2018 la sonda ha raggiunto l'asteroide orbitandogli ad una distanza di circa 20 chilometri .Nel 2003 è stata preceduta dalla sonda Hayabusa  che nel 2010 ha riportato sulla Terra dei campioni dall'asteroide 25143 Itokawa.

La sonda Hayabusa2 è un piccolo cubo di 1,5 metri quadrati che trasporta quattro piccoli lander che indagheranno sulla superficie dell'asteroide, tutti e quattro progettati per cadere delicatamente sulla superficie del masso roccioso dopo 4 anni di volo.La sonda spaziale Hayabusa2 raccoglierà tre campioni da Ryugu, riportandoli sulla Terra nel dicembre 2020.

Lo studio di questi eccezionali campioni di materia  prelevati da un asteroide permetteranno l'approfondimento dello studio  dell'origine ed evoluzione dei pianeti interni del sistema solare oltre ad aiutarci negli sforzi per proteggere il nostro pianeta da possibili impatti con questi imprevedibili ' sassi vaganti '.

Fonte : JAXA








martedì 10 luglio 2018

Giovedì 12 luglio 2018 in Fortezza Vecchia Livorno : una festa per il compleanno di Modì



 Il 12 luglio di 134 anni fa a Livorno nasceva uno dei più grandi artisti di tutti i tempi: Amedeo Modigliani.  per questo motivo giovedì 12 luglio  la città festeggerà il suo compleanno con un evento culturale ideato e curato da Reset, con il patrocinio del Comune di Livorno e in collaborazione con l'Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Settentrionale.
Dopo il successo della scorsa edizione, per quest'anno si è deciso di allestire un talk show dedicato all’Arte e accompagnato da tanta musica jazz.

“Modigliani è patrimonio indiscusso dell’umanità e come livornesi dobbiamo essere orgogliosi di aver dato i natali a un artista le cui opere sono esposte in mezzo mondo - sottolinea l’assessore alla cultura, Francesco Belais -.Nel  2020 ricorreranno i 100 anni dalla morte di Dedo ed è importantissimo che tutte le associazioni cultura della città facciano squadra insieme al Comune per organizzare un calendario di eventi che sia all’altezza di un appuntamento così importante. Noi siamo già al lavoro e ogni aiuto è prezioso”.

Tornando all’evento di giovedì, il palco della Fortezza Vecchia , alle ore 21 , ospiterà il talk show sull’arte dal titolo “Donna è Arteal quale parteciperanno le istituzioni del Comune di Livorno e della Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Settentrionale, ed esperti d'arte e artisti come Carlo Pepi (collezionista d'arte), Corrado La Fauci (docente di Storia dell'arte), Umberto Falchini (studioso di Storia dell'arte), Valeria Cipolli, in arte Velimna (artista).A moderare l’iniziativa sarà Mauro Zucchelli, giornalista de Il Tirreno.Le parole saranno accompagnate dalle note del Trio Jazz “JBJ Trio” composto da Massimiliano Fantolini, Sergio Consani e Giulio Boschi.
La serata, ad ingresso gratuito,  proseguirà con l’incontro con il Comitato spontaneo Amedeo Modigliani Livorno.

mercoledì 21 febbraio 2018

Due importanti donazioni pervenute alla Fondazione Teatro Goldoni di Livorno



Pietro Mascagni è livornese  doc con la famiglia  che affonda le proprie radici in piazza delle Erbe dove una lapide ricorda ancora oggi la casa dove l'artista è nato . Una delle prime rappresentazioni  della  sua celebre ' Cavalleria rusticana 'fu eseguita  il 14 agosto 1890 al teatro Goldoni di Livorno che oggi ospita il Museo a lui dedicato.

La via del successo partì così da Livorno per il grande compositore come altrettanto si può dire del sanguigno tenore Galliano Masini che dette prova al mondo  del proprio 'esplosivo' talento sul proscenio del teatro Goldoni nella fredda notte del  24 dicembre 1924 nei  panni  del  pittore Mario Cavaradossi.
Anche per lui la Fondazione Goldoni ha dedicato una stanza del teatro , forse un primo passo per un futuro museo che raccolga le memorie dei  grandi successi nel mondo del tenore labronico.
Dopo questo necessario preambolo acquista particolare importanza per la lirica internazionale la notizia pervenuta dalla Fondazione Teatro Goldoni di Livorno che informa la stampa  di una doppia donazione  che contribuirà a fare del Teatro non solo un tempio della musica e della recitazione ma anche un polo culturale capace di catalizzare ogni forma di espressione artistica.


                                                        DONAZIONE  PELAGATTI


Due pregevoli opere: “Omaggio al tenore Galliano Masini”,  un olio su tela del 1986  che raffigura il tenore Masini nei panni di Canio nell’opera Pagliacci  eseguito dal maestro labronico Dino Pelagatti e la scultura “Pietro Mascagni”, in legno di noce raffigurante Pietro Mascagni nell’atto di dirigere l’opera Isabeau,risalente ai primi anni del ‘900, realizzata dallo scultore, anch’esso labronico,  Umberto Bartoli.




                                                       DONAZIONE  BARTOLI

Due opere che non potevano certo trovare migliore collocazione per i personaggi raffigurati: il grande compositore Pietro Mascagni  e  il tenore Galliano Masini,  protagonisti della gloriosa storia del Teatro livornese ed ancora nel cuore degli appassionati  dell'opera lirica o  della musica in generale.
... come dice un vecchio adagio '' non c'è due senza tre '' :  quando e come  saranno ricordati  in questa  avvincente iniziativa altri illustri artisti livornesi ?  Amedeo Modigliani per esempio !

giovedì 18 gennaio 2018

Tommaso Gherardini : un artista un pò dimenticato del '700


Tommaso Gherardini, nato a Firenze il 21 dicembre 1715 e morto a Firenze nel 1797, studiò nelle accademie di Venezia, Bologna e Firenze. Allievo del pittore Vincenzo Meucci, che lo istruì nell'arte di dipingere a monocromo finti bassorilievi e minuziosi cammei, fu introdotto presso la famiglia Martelli con cui rimase legato per tutta la vita. Per i Martelli Gherardini lavorò non solo come frescante, ma anche come copista, restauratore e decoratore di mobili. Operò nelle chiese di Firenze e, a Livorno, realizzò una Trasfigurazione, in seguito distrutta, nella tribuna del duomo. Per i granduchi lorenesi eseguì numerosi affreschi in alcuni ambienti della villa del Poggio Imperiale. Artista di fiducia del Direttore degli Uffizi, dal 1784 operò all'Accademia delle arti e del disegno



                                                                                                                                       Piazza Grande di Tommaso Gherardini



Due grandi dipinti settecenteschi dell’artista Tommaso Gherardini restaurati, sia nella tela che nella cornice,grazie al finanziamento  Rotary Club Livorno andranno a far parte del percorso espositivo del Museo della Città di prossima apertura a Livorno all’interno del Polo Culturale Bottini dell’Olio.
La cerimonia di consegna avverrà  sabato 20 gennaio (ore 17.30) nella sala degli Specchi di Villa Mimbelli con la presenza dell’assessore alla cultura Francesco Belais, il presidente del Rotary Club Livorno, Giorgio Odello, la presidente della Commissione  Cultura del Rotary Livorno Olimpia Vaccari, Laura Dinelli, che illustrerà i festeggiamenti celebrati dai due quadri, e la restauratrice Maria Teresa Leotta.

I due grani dipinti  ( cm 235x117) della collezione civica del Comune di Livorno: “Festa in piazza Grande” e “Festa in Darsena” datati 1766 e realizzati da Tommaso Gherardini, artista del XVIII secolo in ricordo della visita nella città di Livorno del Granduca Pietro Leopoldo   sono giunti al termine   dei lavori di restauro in questi giorni. Si tratta di  due quadri celebrativi che “raccontano” la storia passata della città, i fastosi apparati che venivano allestiti in occasione di feste religiose o per le visite a Livorno dei Granduchi lorenesi.   
                                                                                                                          Darsena  di Tommaso Gherardini

martedì 16 gennaio 2018

Il restauro del Teatro del Palazzo Rinuccini a Firenze

                                   
                                                                                    il teatro del Palazzo Rinuccini  foto Giulio Mannaioni


Il Teatro di palazzo  Rinuccini è stato uno dei più prestigiosi teatri privati della città,  creato ad uso della famiglia nel 1753 all'interno del palazzo  posto in  via Santo Spirito 39-41, residenza nobiliare della famiglia Rinuccini, oggi di proprietà del Comune di Firenze e sede del Liceo Machiavelli
Nel 1975 sarebbe dovuto diventare un teatro pubblico per la scuola "Eduardo de Filippo" e nell'occasione venne sottoposto ad un accurato restauro ma il progetto saltò e fino ad oggi   la sala è stata usata solo saltuariamente per piccoli eventi, oppure come Aula Magna dell'istituto. A partire da settembre del 2016, la preside dell'istituto Machiavelli ha  contattato varie istituzioni per concludere il progetto di restauro e permettere nuovamente la fruizione del teatro.  Così è avvenuto ed il 12 gennaio 2018  è stato inaugurato il teatro definitivamente ricuperato  ed intitolato Teatro' Ottavio Rinuccini' celebre librettista fiorentino della lirica.
Tra gli interventi, il restauro del camerino affrescato, quello dell'antico pavimento del lapidarium e delle finestre, il recupero del sipario e delle antiche poltroncine.


Il grande complesso architettonico era nato come residenza nobiliare della famiglia Rinuccini, che vi abitò fino a metà '800. Con la morte dell'ultimo erede, nel 1848, il ricco patrimonio artistico in beni mobili fu in gran parte disperso e il palazzo passò in eredità. Poi fu venduto nel 1888 alla famiglia Elliot che a sua volta lo cedette al Comune nel 1919.
    Da allora l'edificio è destinato ad uso scolastico ed è oggi sede del Liceo Machiavelli.



lunedì 15 gennaio 2018

La Chiesa degli Olandesi a Livorno verso il completo ricupero

Livorno  ha sempre goduto di un clima interculturale sia per la sua nascita interraziale ,sia come città portuale aperta al mondo. Come espressione tangibile di questa nobile tradizione troviamo in città molti luoghi di culto di svariate confessioni. Tra queste vi è la Chiesa degli Olandesi , tempio  della Congregazione Olandese Alemanna, quindi espressione della religione protestante, ubicata lungo il Fosso Reale, nel tratto compreso tra piazza della Repubblica e piazza Cavour.






La presenza di fiamminghi e tedeschi è attestata a Livorno sin dalle origini della città, quando, nei primi anni del XVII secolo, fu ufficialmente istituita la Congregazione Olandese Alemanna, ma solo con l'Unità d'Italia, dopo aver vinto le resistenze delle autorità civili e cattoliche, furono avviate le pratiche per la costruzione di un tempio vero e proprio. Dopo aver vagliato diversi progetti, tra cui un disegno di Giuseppe Cappellini, fu prescelto l'elaborato di Dario Giacomelli. I lavori furono avviati nel 1862 e terminarono nel 1864 con la realizzazione della attuale chiesa  rara  espressione di architettura neogotica a Livorno e dotata fino dal 1903 di un bellissimo organo della ditta Agati-Tronci, definito senza uguali in Toscana.La facciata presenta tre rosoni dalla geometria raffinata: quello centrale, più grande e posto sopra la porta d'ingresso, è decorato con un motivo floreale ed è affiancato da due rosoni dal disegno fiammeggiante.
L'interno è una vasta aula a pianta rettangolare, preceduta da una tribuna (o cantoria) posta sopra il vestibolo d'ingresso e chiusa mediante una grande abside circolare. Qui Giacomelli fuse insieme elementi della tradizione gotica con altri di matrice classica: lungo la navata è possibile infatti osservare l'alternarsi di lesene classicheggianti, sulle quali si aprono gli archi a sesto acuto che inquadrano le finestre ogivali con vetrate colorate.




Tuttavia, dal 1991 la chiesa è inagibile e chiusa al pubblico , il progressivo degrado  portò alla sparizione dell'organo ed alla progressiva rovina dell'apparato ornamentale.
Nel 2014, grazie al contributo economico del Comune di Livorno e ai fondi derivanti dal censimento del FAI, si registrò l'avvio di un primo intervento di recupero mettendo in sicurezza la facciata, ricostruendo la copertura nella sala del Concistoro, ripristinando il sistema di scolo delle acque meteoriche e  chiudendo alcune profonde lesioni che correvano sui prospetti laterali. Ma i lavori non sono ancora finiti e l'attuale amministrazione comunale ha intenzione di portarli a termine .

Per questo martedì 16 gennaio, alle ore 12.30 il sindaco Filippo Nogarin e gli assessori Alessandro Aurigi (Lavori Pubblici) e Francesco Belais (Cultura e Turismo) incontreranno una delegazione olandese ( addetto culturale dell’Ambasciata dei Paesi Bassi e un funzionario  del Ministero della cultura dei Paesi Bassi) in visita a Livorno per un sopralluogo ai monumenti principali della Congregazione Olandese Alemanna.
L’incontro sarà davanti al Tempio della Congregazione Olandese Alemanna (Chiesa degli Olandesi) ma in caso di maltempo l’appuntamento si sposterà a palazzo comunale.
L’incontro in programma offrirà l’occasione per illustrare da parte dell’Amministrazione Comunale l’idea progettuale di riqualificazione di tutta l’area prospiciente il sagrato del Tempio.