venerdì 18 agosto 2017

Giovanni Boldini 'macchiaiolo' a Pistoia Capitale Italiana della Cultura per il 2017


Pistoia, una delle nove città capoluogo di provincia della Toscana, è stata designata Capitale Italiana della Cultura per il 2017 sia per il suo patrimonio artistico e architettonico sia per l'impegno con cui l'amministrazione cittadina promuove e sostiene progetti e iniziative che ne valorizzano l'identità e le tradizioni.
Fra i molti ed interessanti eventi dedicati alla celebrazione di questo prezioso riconoscimento  si colloca la mostra 'Giovanni Boldini. La Stagione della Falconiera' che sarà  visitabile presso il Museo dell'Antico Palazzo dei Vescovi gestito da Cassa di Risparmio di Pistoia e della Lucchesia, dal 9 settembre al 6 gennaio prossimi.

Giovanni Boldini (Ferrara, 31 dicembre 1842 – Parigi, 11 gennaio 1931) è stato un pittore-ritrattista italiano, considerato uno degli interpreti più sensibili e fantasiosi  della Belle Époque. La mostra di Pistoia, voluta dalla banca del Gruppo Intesa Sanpaolo e curata da Francesca Dini con Andrea Baldinotti e Vincenzo Farinella, è dedicata al periodo toscano e giovanile del maestro ferrarese .  

L'esposizione prende ispirazione da un ciclo di pitture murali a tempera che Boldini eseguì sul finire degli anni Sessanta dell'Ottocento alla villa La Falconiera, che apparteneva allora alla mecenate inglese Isabella Falconer. Gli affreschi, riproducono scene di carattere agreste in un paesaggio tipicamente toscano: buoi aggiogati, una marina con scogli, un pagliaio, i battitori di grano, il riposo dei mondatori di grano, una guardiana di capre, la stesa del bucato, palmizi e aranci tutti con lo sfondo o delle colline di Collegigliato o del mare di Castiglioncello.

                                                                                                  marina
 Del periodo macchiaiolo del Boldini saranno in esposizione sedici capolavori realizzati durante gli anni toscani (1864-1871), provenienti da collezioni private e da pubblici musei. Tra questi : la Marina (1870) ; i ritratti di Telemaco Signorini (1870) e di Cristiano Banti (1866);  Giovane paggio che gioca con un levriero 1869;  il  ritratto di Alaide Banti in abito bianco (1866) e  ritratto del Generale Spagnolo, eseguito  tra novembre 1867 e marzo 1868 .

                                                                                      ritratto di Alaide Banti

venerdì 11 agosto 2017

''L'ora legale '': il film che oggi sembra pensato con la sfera di cristallo

Sette mesi fa ( 19/1/2017) usciva nelle sale italiane il film di Ficarra e Picone '' L'ora legale'' nel quale un bravo ed onesto professore, che propone ai propri concittadini un programma tutto improntato sulla legalità, vince le elezioni e viene eletto a '' furor di popolo '' sindaco del paese. Quando però le iniziative  miranti a ristabilire la pubblica legalità comiciano a ' fioccare ' si organizza  una  furente opposizione che lo porterà alle dimissioni.

La notizia,  lanciata in queste ultime ore da varie agenzie di stampa con la quale si rende noto che il Consiglio Comunale di Licata (Agrigento) ha sfiduciato il sindaco 'anti abusivi' Angelo Cambiano, è eccezionale oltre  che per l'evidente motivo  etico-politico-sociale anche e soprattutto per il ribaltamento della tempistica. 

Normalmente i soggetti dei film si ispirano a fatti  talvolta realmente già accaduti, mentre questa volta  il reale accadimento  è stato preceduto in maniera quasi profetica  dal film nel quale Ficarra e Picone sono interpreti, registi e sceneggiatori.
Provate, dopo avere ascoltato la notizia del telegiornale, a leggere la recensione  del film

http://www.lettera43.it/it/blog/all-review/2017/01/23/recensione-del-film--lora-legale/4521/




giovedì 3 agosto 2017

Alla Versiliana arriva la Carmen di Silvia Priori : “una narrazione in opera gitana''



                                                                               Carmen-  Silvia Priori



 La trentottesima edizione del Festival firmata da Massimiliano Simoni per la direzione artistica propone per venerdì 4 agosto alle 21.30 la Carmen di Silvia Priori dal capolavoro di Prosper Mérimée sulle celeberrime musiche di Bizet
Lo spettacolo, prodotto da Teatro Blu, racconta la storia di un amore gitano che nasce, cresce e muore in cuori ardenti ed impetuosi e che tocca i vertici più alti della drammaticità. Flamenco, teatro, canto e musica. Un ponte tra l’ opera e il teatro.

In un mondo fatto di zingari, di osti e di contrabbandieri Carmen è un personaggio rivoluzionario, fuori da ogni schema sociale, un cavallo sciolto, un’ anima inedita, vera e aderente fino alla morte a sé stessa e al suo anelito verso la libertà. Conscia della propria sensualità traboccante, della propria personalità, sarà la prima donna protagonista che dirà al pubblico “Carmen libera è nata, e libera morrà”. Ad interpretare il testo sarà la stessa Silvia Priori, che in maniera eccellente riesce ad  esprimere i valori della libertà supportata dalla bravissima bailaora di flamenco, Maria Rosaria Mottola e dalla coinvolgente e strepitosa voce di Caterina Piva .

 “Abbiamo studiato – spiega Silvia Priori -  un modo innovativo per creare un ponte fra teatro e opera lirica, un modo per avvicinare all' opera chi all' opera non va, un modo per portare a teatro gli appassionati della lirica. Un progetto che si tuffa nell' Arte, giocando con il teatro, la danza, il canto lirico e la musica. Sul palco tutto si mescola, le arti interagiscono armoniosamente, tutto fluttua per creare magia e sorpresa. Siamo andati alla ricerca dei canovacci da cui i compositori hanno tratto ispirazione. Abbiamo messo a confronto le novelle con la traduzione lirica realizzata successivamente e ne abbiamo ricreato una drammaturgia che fosse in grado di rispettarne la trama e i contenuti cercando soprattutto di esaltare quei tratti e quei significati profondi che potessero avere un chiaro aggancio con la nostra realtà. Abbiamo scoperto quanto Carmen sia un personaggio fortemente attuale, scomodo, fragile e passionale. La Carmen, il capolavoro di Georges Bizet, considerata opera nazionale francese, simile all’Aida in Italia, è una storia d’amore e morte, che tocca i vertici più alti della drammaticità. L’opera, in quattro atti, su libretto di Henri Meilhac e Ludovic Halévyè è tratta da una novella di di Prosper Mérimée (1845). Teatro Blu anche in questa nuova creazione cercherà di miscelare, come consuetudine, linguaggi artistici differenti”

( biglietti da 15 a 30 euro Info 0584 265757 www.versilianafestival.it) .