martedì 25 luglio 2017

Carlo Cassola è nato 100 anni fa e Grosseto lo ricorda


Carlo Cassola (Roma, 17 marzo 1917 – Montecarlo di Lucca, 29 gennaio 1987) è stato uno scrittore e saggista italiano.
A cento anni dalla nascita e a trenta dalla scomparsa, Grosseto rende omaggio a una delle figure più artisticamente  complesse del secolo scorso con questo festival  che  offre al pubblico la proiezione di tre film tratti dai romanzi del grande narratore.

La rassegna ''Carlo Cassola Film Festival" promossa dal Comune di Grosseto con la Biblioteca Chelliana nel Cassero Senese, e organizzato dall'architetto Giuseppe Chigiotti, sarà inaugurata il 27 luglio alla presenza del regista Paolo Virzì e si chiuderà il 31 agosto. 


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lunedì 24 luglio 2017

Pietrasanta in Concerto : l’energia pazza della giovinezza espressa dalle mani dei due straordinari interpreti



                                                          Chiostro di Sant'Agostino a Pietrasanta


Il  festival ideato e diretto da Michael Guttman, propone un nuovo appuntamento nel Chiostro di Sant’Agostino a Pietrasanta  per martedì 25 luglio all’insegna della grande musica con un concerto di Marc Bouchkov, violino  e Vanessa Benelli Mosell, pianoforte accompagnati da I solisti di Mosca e con la direzione di Michael Guttman. ( inizio ore 21.30 Info 0584 265757 www.pietrasantainconcerto.com biglietti a partire da 10 euro)



Marc Bouchkov , classe 1991 – è un violinista belga dalla potente espressività, concertista acclamato in tutto il mondo, con una carriera in rapida ascesa, la cui  traiettoria artistica  è costellata da numerosi riconoscimenti internazionali che dimostra non solo una conoscenza approfondita delle partiture, del contenuto storico e autenticità nell’interpretazione, ma anche la consapevolezza convinzione che le sue esibizioni sono un modo per abbattere qualsiasi barriera con gli ascoltatori.





Buchkov sarà affiancato dal pianoforte di Vanessa Benelli Mosell, descritta da Pascal Rogé, come «il maggior talento naturale che ho incontrato in tutta la mia vita di musicista e insegnante», Vanessa Benelli Mosell ha suonato nelle sale da concerto più prestigiose da Londra a  New York, da a Bologna a Zurigo a Madrid e come solista con prestigiose orchestre quali la Israel Camerata, i Solisti di Mosca, la Jerusalem Symphony, l’Orchestre Philharmonique de Strasbourg, l’Orchestra del Teatro Comunale di Bologna, la Edmonton Symphony e la Zurich Chamber Orchestra.

Il programma del concerto organizzato da Musica Viva in collaborazione con Comune di Pietrasanta,  prevede musiche di A.Vivaldi, W.A. Mozart, P. Vasks, F. Schubert, G. Mahler, J. Haydn.

giovedì 20 luglio 2017

La vignetta del giorno

La speranza di ottenere un ' posticino  di lavoro ' ha bloccato il sito del Ministero dell'Istruzione .Sono arrivate oltre 700 mila domande di supplenza ed entro il 25 luglio i candidati devono compilare il modulo online.

Il sogno dell'aspirante docente


   Mauro Guidi  disegno a penna acquerellato del 20/7/2017

lunedì 17 luglio 2017

A Villa Bardini la Toscana luminosa e cromatica di Llewelyn Lloyd









L’opera di Llewelyn Lloyd (1879 - 1949) rivive nella mostra ‘Lloyd. Paesaggi toscani del Novecento’ allestita a Villa Bardini (Costa San Giorgio, 2 e Via dei Bardi 1/r) da domani, 14 luglio al 7 gennaio. E’ curata da Lucia Mannini ed è promossa dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze in collaborazione con la Fondazione Parchi Monumentali Bardini e Peyron e il patrocinio di Regione Toscana e Comune di Firenze. Sponsor Unicoop Firenze. Sono raccolte 60 opere dell’artista provenienti da 27 diverse collezioni private di tutta Italia (specie da Firenze e Livorno, ma anche da Roma, Milano, Viareggio e Reggio Emilia) e da collezioni pubbliche come la Galleria di Arte Moderna di Roma, la Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma, la Pinacoteca civica del Comune di Forlì, la Pinacoteca Civica “Foresiana” di Portoferraio (Isola d’Elba), la Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze e la Fondazione Livorno, le Gallerie degli Uffizi Galleria d’arte moderna di Palazzo Pitti. L’esposizione è stata presentata alla stampa  da Umberto Tombari, Presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze, da Jacopo Speranza, Presidente della Fondazione Parchi Monumentali Bardini e Peyron e dalla curatrice Lucia Mannini.



                                                                             Veduta di Firenze



La mostra, corredata da un catalogo edito da Polistampa, ripercorre il cammino artistico Llewelyn Lloyd, di origini gallesi, ma livornese di nascita, che giunge a Firenze alle soglie del Novecento, dopo la formazione a Livorno e seguendo l’ideale artistico e morale di Giovanni Fattori. Nelle sue opere il tema sempre presente è il paesaggio ed in particolare le luminose vedute dell’Isola d’Elba. Dalle albe rosate e dai tramonti infuocati del Divisionismo, in ampie raffigurazioni di campagne o affacci marini, si seguono, nelle sezioni successive della mostra, le costanti ricerche formali impostate su studiati rapporti cromatici ed equilibri compositivi che dimostrano come di fatto il pittore, sebbene affondi le sue radici nella cultura Macchiaiola, debba essere considerato a pieno titolo un esponente della pittura italiana del Novecento.


                                                                                Alba all'Antignano



                                                                 Barconi ormeggio



Quando nel 1948 Llewelyn Lloyd scriveva la presentazione alla mostra dedicata allo scomparso amico Oscar Ghiglia, esordiva definendo un errore il considerare la sua pittura come una «derivazione macchiaiola», dichiarandolo «invece un vero pittore del Novecento». In tale sforzo di ristabilire la definizione storica e critica dell’artista cui era stato a lungo legato, affettivamente, ma anche culturalmente, è da leggersi l’urgenza avvertita dallo stesso Lloyd di una riconsiderazione anche sulla propria posizione. Lloyd moriva poco dopo, il 1 ottobre 1949. Alcune mostre retrospettive gli venivano subito dedicate a Firenze e Livorno (1951), alcuni “omaggi” alla sua pittura venivano organizzati negli anni Sessanta e Settanta. Nel frattempo si faceva strada la definizione di “Postmacchiaioli” che, nello sforzo di recuperare alla critica la generazione di quegli artisti che erano nati in Toscana sotto l’egida delle grandi personalità di Silvestro Lega o Giovanni Fattori, disinteressati alle istanze del Futurismo ma protesi ad altri linguaggi della modernità, metteva in luce la loro complessa e contraddittoria situazione. Mentre personalità dal linguaggio fortemente individuale vengono in questi anni sempre più riportate all’attenzione della critica e del pubblico nella loro luce novecentesca (come Mario Puccini, Moses Levy, Plinio Nomellini, ad esempio; manca ancora Oscar Ghiglia), ecco che anche l’opera di Llewelyn Lloyd, spesso relegata a un àmbito esclusivamente regionale e ancor più spesso considerata un’appendice della pittura macchiaiola, viene proposta da questa mostra come un tassello della vasta e articolata cultura italiana di primo Novecento, seppur espressione di una modernità radicata nella storia. Il rapporto con la tradizione artistica toscana per Lloyd è stato infatti dinamico, nei termini di una “rilettura” critica: ha derivato la sua pittura dai problemi formali posti dalla Macchia, ma l’ha vivificata e rinnovata innestandovi scelte cromatiche e compositive scaturite dalla conoscenza dei moderni sviluppi della pittura italiana e internazionale.

                                                                                           Porta aperta

Alla grafica, aspetto importante nel procedimento creativo dell’artista – ma pressoché sconosciuta al pubblico – è dedicato un piccolo ma significativo spazio. I disegni sono raccolti in un “angolo” di intimità domestica ad attestare come per Lloyd i ritratti prediletti fossero quelli dei familiari e gli interni dello studio o della casa. Una piccola sezione, nell’affaccio che villa Bardini offre sull’Arno, è infine dedicata a esemplificare l’interesse che il pittore nutre negli anni Trenta per le vedute fiorentine o per quei luoghi dove la città digrada verso le campagne, lungo il corso dell’Arno o i margini del Terzolle, del Mugnone o dell’Elsa. È da questo momento che la sua pittura si ripiega, quasi nostalgicamente, verso quella pittura Macchiaiola che fino ad ora aveva rappresentato una corroborante matrice di ricerca di problemi formali pienamente novecenteschi.



Lloyd. Paesaggi toscani del Novecento
Villa Bardini - Costa San Giorgio, 2  e Via dei Bardi 1r
Aperta dal 14 luglio al 7 gennaio
Orario: da martedì a domenica, dalle 10.00 alle 19.00
(ultimo ingresso alle ore 18.00)
Lunedì chiuso
Parcheggio gratuito riservato all’interno del Forte Belvedere

Info e prenotazioni
T. +39 055 20066206
(dal lunedì al venerdì, ore 9.30 – 17.30)
T. +39 055 2638599
(sabato e domenica, ore 10.00 – 19.00)
info@bardinipeyron.it
www.bardinipeyron.it



giovedì 13 luglio 2017

Agli Uffizi ricollocato il Dittico di Piero della Francesca con i coniugi urbinati e le due tavolette di Botticelli con le Storie di Giuditta





Due spostamenti non solo utili, ma filologicamente pertinenti. Il celebre doppio ritratto dei duchi di Urbino, opera autografa di Piero della Francesca, è stato ricollocato nella sua storica posizione, all’interno della sala 8, nella cui centralità già campeggiava e dove ora è accostato alle opere di Filippo Lippi, Paolo Uccello, Masaccio e Beato Angelico. Una posizione che favorisce maggiormente sia la sua essenziale visione tergale, che la circolazione del pubblico all’interno della più ampia sala.
Nella successiva sala 9, dove precedentemente la struttura era sistemata in relazione alle opere dei Pollaiolo, le cui sei Virtù sono accostate all’inaugurale Fortezza di Sandro Botticelli, trova ora posto, accostata alla parete fra le due finestre, la vetrina contenente le due piccole tavolette narranti le Storie di Giuditta e Oloferne, sempre di Botticelli, precedentemente visibili sul fianco sinistro della Primavera, in sala 10-14.
Un anticipo botticelliano maggiormente capace di concentrare l’attenzione dei visitatori su questi perfetti capolavori dalle dimensioni contenute e che si lega perfettamente agli esordi dell’artista fiorentino nella bottega del Lippi e le sue probabili quanto precoci tangenze con l’ambiente dei Pollaiolo.


lunedì 10 luglio 2017

Il teatro Goldoni di Livorno : effervescente q.b.

Quanto basta per imporsi all'attenzione nazionale per qualità e quantità di proposte







Lo dimostrano le nuove stagioni stracolme di tante  novità che sono state presentate venerdì 7  luglio nel corso di un'affollata conferenza stampa e che caratterizzeranno il nuovo cartellone ricco di oltre 50 serate, con produzioni, coproduzioni ed una selezione di spettacoli di punta nel panorama teatrale italiano.

Marco Leone,direttore generale della Fondazione teatro Goldoni, ha così riassunto il successo delle precedenti stagioni che è confermato dall'incremento di pubblico :
''Abbiamo riscontrato 47.378 presenze complessive per il 2016-17, dato che conferma praticamente lo stesso buon risultato della stagione 2015-16, ma segna una crescita significativa nell’arco dei tre anni: siamo infatti passati dalle 35.806 presenze del 2014-15 al dato odierno, con + 11.572 pari al + 24 %. Lo stesso dicasi per il numero totale dei sipari: dai 102 di tre anni fa, siamo saliti ai 122 del 2015-16 e ai 132 dell’ultima stagione (+ 22%)''

La direzione del teatro ha pensato di proporre offerte per aprire sempre più il Teatro Goldoni alla sua frequentazione, con ulteriori incentivi per i giovani e le famiglie. I costi degli abbonamenti saranno abbassati usufruendo  di una straordinaria offerta estiva valida dall’11 luglio al 3 agosto, attraverso campagne abbonamenti di assoluto favore, abbattendo ad esempio il costo dell’abbonamento per gli under 25 (ad esempio 6 concerti € 24, alla lirica € 40, ecc.), ma con formule che lo rendono particolarmente appetibile per tutti, abbinando anche il piacere di vivere il teatro a quello del gusto e della convivialità. Per la prosa, altro esempio, per chi sceglie entrambe le proposte (cartellone doppio turno + turno unico) oltre al prezzo di favore ci sarà anche la serata con il Premio Oscar Nicola Piovani in regalo.
Inoltre dal 26 al 30 luglio presso lo stand del Goldoni ad Effetto Venezia sarà possibile effettuare una prelazione sui nuovi abbonamenti.
Il posto migliore, per gli spettacoli migliori accessibili a tutti, al prezzo più basso.

PREZZI ABBONAMENTI STAGIONE 2017-18  

DANZA 
3 Balletti Intero Fedeltà/COOP Abb/Promo Luglio
Platea e Palchi I e II Ord. e III Centr. € 57,00 € 48,00 € 45,00
Giovani - Under 25 € 36,00
DANZA: vendita Abbonamenti dall’11 luglio al 3 agosto, martedì e giovedì ore 10-13
Dal 5 ottobre, ore 17-20

CONCERTI Formula Auditorium
6 Concerti Intero Abb/Promo Luglio
Platea € 75,00 € 60,00
Giovani - under 25 € 24,00
CONCERTI: vendita Abbonamenti dall’11 luglio al 3 agosto, martedi e giovedi ore 10-13
Dal 5 ottobre, ore 17-20

CLASSICA CON GUSTO  
7 Concerti Intero
Platea € 49,00
CLASSICA CON GUSTO: vendita Abbonamenti dall’11 luglio al 3 agosto, martedì e giovedì ore 10-13
Dal 5 ottobre, ore 17-20

PROSA - DOPPIO TURNO 
4 appuntamenti Intero Fedeltà/COOP Abb/Promo Luglio
Platea I settore (da fila A a H) € 104,00 € 96,00 € 88,00
Platea II settore (da fila L) € 84,00 € 76,00 € 72,00
Giovani Under 20 - II sett. Platea € 40,00


PROSA - TURNO UNICO
5 appuntamenti Intero Abb/COOP Promo Luglio Rid Abb 2 Stagioni
Posto unico numerato € 115,00 € 105,00 € 84,00
(+€88 / +€72)
Giovani Under 20 € 60,00
PROSA: vendita Abbonamenti dall’11 luglio al 3 agosto, martedì e giovedì ore 10-13, dal 12 ottobre, ore 17-20. Chi si abbona ad entrambi i turni della prosa entro luglio al prezzo speciale complessivo di € 156 o € 172 (secondo i posti scelti) avrà lo spettacolo del Premio Oscar Nicola Piovani in regalo!


LIRICA ABBONAMENTI ALLE PRIME 
4 Appuntamenti Intero Fedeltà/COOP Abb/Promo Luglio
Platea e Palchi I e II Ord. Centrale € 108,00 € 96,00 € 88,00
Palchi I e II Ord. Lat. e III Centrale € 96,00 € 88,00 € 76,00
Palchi III Lat. e IV Ordine € 88,00 € 76,00 € 68,00
Loggione € 54,00
Giovani under 25 € 40,00
LIRICA: vendita Abbonamenti dall’11 luglio al 3 agosto, martedì e giovedì ore 10-13
Dal 27 ottobre, ore 17-20


La biglietteria del TEATRO GOLDONI sarà aperta dall’11 luglio al 3 agosto il martedì e giovedì ore 10-13 (Tel. 0586 204290); prelazione abbonamenti anche presso lo stand Goldoni a EFFETTO VENEZIA dal 26 al 30 luglio



lunedì 3 luglio 2017

Il busto di Modigliani, opera di Vitaliano De Angelis, trasferito all'Attias


Livorno può vantare a livello nazionale ed internazionale una quantità elevatissima di artisti di eccellente livello fra i propri cittadini che rappresentano un vanto per tutti ed un forte richiamo turistico per la città.

Amedeo Modigliani ( (Livorno, 12 luglio 1884 – Parigi, 24 gennaio 1920)  ) il famosissimo pittore e scultore  ha la propria casa natale in via Roma ,38   e lo scultore Vitaliano de Angelis (Firenze 1916-Livorno2002) fiorentino di nascita ma livornese di adozione, considerato uno dei più grandi maestri della scultura europea,  ha realizzato nel 1955 un  busto artistico di  Modì collocato nel parco di Villa Fabbricotti. 
 
 




L'attuale amministrazione pubblica della città di Livorno ha approvato e realizzato Il progetto di trasferimento del busto con il duplice scopo di inserire un arredo urbano in sintonia con la vicina piazza Attias ma, soprattutto, dare maggiore visibilità all'opera scultorea, richiamando l'attenzione di cittadini e turisti sul grande  artista proprio a pochi passi dal luogo dove ebbe i natali nel 1884.

La ricollocazione del busto di Modigliani in una zona centrale della città, rappresenta un doveroso riconoscimento a due grandi artisti, da una parte Vitaliano De Angelis maestro del '900, fiorentino di nascita ma livornese d'adozione, dall'altra Amedeo Modigliani, di cui festeggeremo a giorni il 133° compleanno,  la cui vita e le cui opere sono legate a doppio filo a Livorno che gli ha dato i natali, dove è cresciuto e dove ha mosso i  suoi primi passi da artista - così l'assessore Francesco Belais - La nuova collocazione accanto alla sua casa natale, oltre a rendere più visibile la scultura, ne farà un sicuro punto di riferimento per tutti quei cittadini e turisti che vogliono avvicinarsi al genio artistico di questo grande personaggio celebrato in tutto il mondo e che è volontà di questa Amministrazione valorizzare al meglio”.

Il basamento che sorregge il busto è rivestito in lastre di travertino, con una banda centrale avvolta da lamiera verniciata di un rosso acceso che, in un campo prospettico d’insieme, richiama il rosso della grande “A” di Renato Spagnoli di piazza Attias. La medesima tonalità è ripresa anche in alcuni inserti della nuova pavimentazione in pietra artificiale color grigio e dallo schienale in lamiera della panchina, con seduta in granito, che sarà collocata a poca distanza dal busto entro la fine del mese di luglio.

domenica 2 luglio 2017

La Tavola Doria, un 'giallo' nel mondo dell'arte



Prima di tutto : cosa è realmente  la ' Tavola Doria'?

Un dipinto  ad olio di 86×115 cm su tavola di pioppo  realizzato copiando la parte centrale della  ''Battaglia di Anghiari'' di Leonardo da Vinci  denominata “Lotta per lo Stendardo”. Quest'opera apparteneva alla famiglia Doria fino dal 1621  quando decise di venderla nel 1939. Da quel momento ne furono perse le tracce finchè nel 2012 i Carabinieri del Comando Tutela Patrimonio Culturale hanno ritrovato l'opera nel caveau di una banca di Ginevra. Il proprietario è risultato essere il Fuji Art Museum di Tokyo che aveva acquistato regolarmente l'opera nel 1992 . L'Italia ha fatto un  accordo con il Giappone che prevede per 26 anni un'alternanza espositiva tra i due paesi (due anni in Italia si alterneranno a quattro di esposizione in Giappone), al termine dei quali l'opera resterà permanentemente in Italia.
L'opera è stata esposta a partire dal 28 novembre 2012 al Palazzo del Quirinale dopo,il 13 gennaio 2013,  è stata trasferita  agli Uffizi a Firenze

Dopo, le ipotesi :

L'opera è stata attibuita allo stesso Leonardo da Vinci ma il prof. MARANI PIETRO del Politecnico di Milano- Dip. Design ha pubblicato nel 2013 sulla rivista    RACCOLTA VINCIANA (ISSN: 2038-0917) Volume XXXV  nelle pagine 69 - 86  un articolo dal titolo 'La Tavola Doria dalla Battaglia d'Anghiari di Leonardo: un riesame' nel quale il relativo abstract così sentenzia :''A seguito dell'esame compiuto nei Laboratori di restauro della Fortezza da Basso, si propongono di abbandonare le recenti proposte attributive a Raffaello e a Leonardo e si suggerisce il nome di Giovan Francesco Rustici.''
Anche il prof. Sgarbi ha definito l'opera ''una patacca''

Infine le conclusioni :

Prima di  fare ulteriori esposizioni dell'opera (per esempio  a Poppi  nel castello dei conti Guidi nel 2019 per le celebrazioni leonardesche)sarebbe forse il caso di procedere ad ulteriori controlli  con strumenti tecnologicamente avanzati ?