lunedì 29 febbraio 2016

La manutenzione del David a Firenze



Anche le statue, in particolare quelle di immenso valore artistico, hanno bisogno di una manutenzione ordinaria.Oggi, per esempio, il David è di nuovo al centro di un intervento di manutenzione: questo accade mediamente ogni due mesi, ma nei periodi di maggiore affluenza di visitatori nel museo, la frequenza degli interventi scende a 4/5 settimane. L’obiettivo è quello di rimuovere i depositi incoerenti di polvere e di particellato per evitare che questo si accumuli e si compatti. L’operazione che vede impegnata la restauratrice coadiuvata dalla collaboratrice Emanuela Peiretti, prevede l’utilizzo di un aspiratore e di pennelli a setola molto morbida. Tutto il lavoro – che normalmente si svolge solo nella giornata di lunedì, quando il museo è chiuso per turno – viene effettuato con l’ausilio di un moderno ponteggio mobile che garantisce elevati standard di sicurezza e di manovrabilità. Inoltre, l’elevata frequenza degli interventi sul David mette in condizione la restauratrice di effettuare anche un monitoraggio ravvicinato continuo della scultura, ed eventualmente di segnalare anomalie sulla superficie.
Proprio questa mattina è stato firmato a Firenze, tra la Direzione della Galleria dell’Accademia e Friends of Florence, l’accordo grazie al quale anche per il 2016 la fondazione americana si fa carico delle spese inerenti la manutenzione del David, delle altre sculture di Michelangelo (Prigioni, San Matteo e Pietà da Palestrina) e del modello del Ratto delle Sabine di Giambologna custoditi museo di via Ricasoli a Firenze.


La manutenzione del David a Firenze



Anche le statue, in particolare quelle di immenso valore artistico, hanno bisogno di una manutenzione ordinaria.Oggi, per esempio, il David è di nuovo al centro di un intervento di manutenzione: questo accade mediamente ogni due mesi, ma nei periodi di maggiore affluenza di visitatori nel museo, la frequenza degli interventi scende a 4/5 settimane. L’obiettivo è quello di rimuovere i depositi incoerenti di polvere e di particellato per evitare che questo si accumuli e si compatti. L’operazione che vede impegnata la restauratrice coadiuvata dalla collaboratrice Emanuela Peiretti, prevede l’utilizzo di un aspiratore e di pennelli a setola molto morbida. Tutto il lavoro – che normalmente si svolge solo nella giornata di lunedì, quando il museo è chiuso per turno – viene effettuato con l’ausilio di un moderno ponteggio mobile che garantisce elevati standard di sicurezza e di manovrabilità. Inoltre, l’elevata frequenza degli interventi sul David mette in condizione la restauratrice di effettuare anche un monitoraggio ravvicinato continuo della scultura, ed eventualmente di segnalare anomalie sulla superficie.
Proprio questa mattina è stato firmato a Firenze, tra la Direzione della Galleria dell’Accademia e Friends of Florence, l’accordo grazie al quale anche per il 2016 la fondazione americana si fa carico delle spese inerenti la manutenzione del David, delle altre sculture di Michelangelo (Prigioni, San Matteo e Pietà da Palestrina) e del modello del Ratto delle Sabine di Giambologna custoditi museo di via Ricasoli a Firenze.


sabato 27 febbraio 2016

Dopo l'ISS il villaggio lunare




Dopo l'esperienza della Stazione Spaziale Internazionale,l'Agenzia Spaziale Europea ha un nuovo obiettivo: costruire una base permanente sulla luna,una stazione aperta ai diversi Stati membri dell'Agenzia e ai paesi di tutto il mondo.
L'idea del "Moon Village", di una stazione sulla luna, rientra nel progetto globale destinato a sostituire la ISS e dovrebbe essere un grande laboratorio per sviluppare nuove tecnologie. "Saranno coinvolti americani, russi, cinesi, indiani, giapponesi, e altri Paesi con contributi minori", sottolinea il Direttore Generale dell'ESA Johann-Dietrich Wörner.Secondo Aidan Cowley, per utilizzare il suolo lunare bisogna costruire cupole protettive per difendere i possibili abitanti da radiazioni solari e cosmiche, micro-meteoriti e temperature estreme. 



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martedì 23 febbraio 2016

Dal telescopio spaziale Hubble al suo successore James Webb

Un telescopio spaziale è un satellite oppure una sonda spaziale lanciata  per osservare pianeti, stelle, galassie e altri oggetti celesti, esattamente come un telescopio basato a terra però con l'enorme vantaggio di essere posizionato oltre l'atmosfera  terrestre che assorbe una grande porzione dello spettro elettromagnetico, impedendo alla radiazione di molti oggetti celesti di raggiungerci.
Sono stati lanciati numerosi telescopi spaziali, che hanno contribuito enormemente alla nostra conoscenza del cosmo . Forse il più famoso tra questi è  Hubble (Hubble Space Telescope,  HST)  un telescopio spaziale in orbita terrestre bassa (circa 560 km di quota) dotato di sensori che operano nelle bande dell'ultravioletto, del visibile e dell'infrarosso-vicino. Lanciato il 24 aprile 1990 con lo Space Shuttle Discovery come progetto comune della NASA e dell'Agenzia Spaziale Europea (ESA), ha scattato alcune tra le più dettagliate immagini di sempre nello spettro visibile, cambiando il modo di vedere l'Universo.
Hubble inoltre è l'unico telescopio oggetto di missioni di servizio umane in orbita: dopo il lancio, è stato oggetto di attività di manutenzione in cinque missioni dello Space Shuttle, nel corso delle quali sono state operate riparazioni ed espansioni, ed ogni singola componente è stata sostituita almeno una volta.l telescopio è ancora operativo al 2016 e si stima possa continuare ad operare fino al 2020, mentre il rientro naturale in atmosfera è previsto tra il 2030 e il 2040.
                                                                               HST
 Intanto però continuano le sue osservazioni che hanno portato ultimamente ad individuare e studiare un grosso pianeta esterno al sistema solare distante dalla Terra 170 anni luce. Si chiama 2M1207b ha una massa quattro volte quella di Giove ed impiega 10 ore a ruotare su se stesso. Nella sua atmosfera piovono gocce di vetro e ferro fusi e le sue temperature sono roventi, fino a 1.400 gradi. Le sue caratteristiche sono state pubblicate il 18 febbraio 2016 sul The Astrophysical Journal, Volume 818, Number 2
 (DISCOVERY OF ROTATIONAL MODULATIONS IN THE PLANETARY-MASS COMPANION 2M1207b: INTERMEDIATE ROTATION PERIOD AND HETEROGENEOUS CLOUDS IN A LOW GRAVITY ATMOSPHERE Yifan Zhou, Dániel Apai, Glenn H Schneider, Mark S. Marley, and Adam P. Showman)
Il pianeta è il compagno di una stella mancata, ossia una nana bruna, che è un corpo celeste a metà fra un astro e un pianeta gassoso, come Giove o Saturno. La distanza che separa la coppia è circa 8 miliardi di chilometri.

                                                                             JWST

Comunque  fra pochissimo, forse tra due anni, sarà possibile effettuare osservazioni ancora più dettagliate del pianeta, quando sarà lanciato nel 2018 il successore  di Hubble nel campo dell'infrarosso, il telescopio spaziale James Webb (JWST),  mentre per il visibile e l'ultravioletto è stato recentemente ipotizzato l'High Definition Space Telescope.
JWST è stato sviluppato appositamente per migliorare notevolmente l'osservazione nello spettro infrarosso, con l'obiettivo principale di osservare le galassie responsabili della ri-ionizzazione dell'universo primordiale e esaminare il residuo a infrarossi del big bang, in modo da poter determinare le condizioni iniziali di formazione dell'universo.Per poter raggiungere tale obiettivo il telescopio sarà dotato di sensori estremamente sensibili, i quali hanno la necessità di operare a temperature estremamente basse per poter esprimere tutto il proprio potenziale e posizionato in un'orbita molto più elevata rispetto a Hubble, a circa 1,5 milioni di chilometri dal sistema Terra-Luna, in direzione opposta al Sole .