martedì 26 gennaio 2016

Con il petrolio iraniano l'Italia potrebbe conquistare un diverso ''peso specifico'' internazionale.





Ieri il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni al Business Forum Italia-Iran in corso a Roma, alla presenza del presidente iraniano Hassan Rohani,  ha ricordato che il sogno di Enrico Mattei "si è trasformato in realtà". Ma ,chi è Enrico Mattei ? E cosa sognava ?  
Da Wikipedia :
"Enrico Mattei (Acqualagna, 29 aprile 1906 – Bascapè, 27 ottobre 1962) è stato un dirigente pubblico, partigiano, politico e imprenditore italiano. Figlio di un carabiniere, fondò una piccola azienda chimica. Durante la seconda guerra mondiale prese parte alla Resistenza divenendone una figura di primo piano e rappresentandone la componente "bianca" in seno al CLNAI. Nel 1945 fu nominato commissario liquidatore dell'Agip. Disattendendo al mandato egli ne fece, invece, una multinazionale del petrolio (dal 1952 ENI), protagonista del miracolo economico postbellico. Mattei fece dell'ENI anche un centro d'influenza politica attraverso la proprietà di media quali il quotidiano il Giorno e finanziamenti ai partiti. Sempre vicino alla sinistra democristiana, morì nel 1962 in un misterioso incidente occorso al suo aereo personale, nei pressi di Bascapè"

Mattei  cercò  di far entrare l'Agip nel "Consorzio per l'Iran", il cartello delle sette principali compagnie petrolifere del tempo, creato per far tornare sui mercati il petrolio iraniano dopo la conclusione della Crisi di Abadan e la deposizione di Mohammad Mossadeq. Entrando nel "Consorzio per l'Iran" l'Agip avrebbe ottenuto quell'accesso diretto alla materia prima che le mancava, ma la richiesta di Mattei fu respinta. Se le concorrenti si erano riunite in un cartello, che Mattei battezzò delle "sette sorelle", l'Eni poteva ben muoversi da indipendente, cercando nuovi accordi e nuove alleanze commerciali per svincolare l'Italia dal ricatto commerciale straniero. Mattei cercò allora il rapporto diretto con lo Scià di Persia e la NIOC ottenendo una concessione a condizioni particolarmente favorevoli per l'Iran, ma attirandosi in tal modo l'inimicizia del cartello delle sette sorelle.

Elenco delle sette sorelle al tempo di Mattei:
Standard Oil of New Jersey, successivamente trasformatasi in Esso (poi Exxon negli USA) e in seguito fusa con la Mobil per diventare ExxonMobil; Stati Uniti
Royal Dutch Shell, Anglo-Olandese; Regno Unito Paesi Bassi
Anglo-Persian Oil Company, successivamente trasformatasi in British Petroleum (BP); Regno Unito
Standard Oil of New York, successivamente trasformatasi in Mobil e in seguito fusa con la Exxon per diventare ExxonMobil; Stati Uniti
Texaco, successivamente fusa con la Chevron per diventare ChevronTexaco; Stati Uniti
Standard Oil of California (Socal), successivamente trasformatasi in Chevron, ora ChevronTexaco; Stati Uniti
Gulf Oil, in buona parte confluita nella Chevron. Stati Uniti

Se verranno quindi realizzati e formalizzati contratti diretti di fornitura di petrolio con l'Iran, l'Italia potrà iniziare una fase di approvvigionamento energetico in totale autonomia. E questo rappresenta un  obbiettivo che per mezzo secolo ci è sembrato irraggiungibile.



lunedì 25 gennaio 2016

Il pittore livornese Bruno Guidi nel centenario della nascita


Ricorre quest'anno il centenario della nascita del pittore livornese Bruno Guidi ( 1916- 2002), parente dei fratelli anch'essi pittori Guido( 1901-1998) e Gino (  1914-2000) Guidi . Bruno in effetti ha trascorso la maggior parte della propria vita lontano dal suo quartiere di nascita Colline, a 'zonzo' per il mondo, per poi mettere radici a Roma, ma non ha mai dimenticato la propria  città natale che ha omaggiato con alcune mostre personali . Nel 1965  presso la Casa della Cultura, nel 1971 presso la Galleria Romiti ed infine nel 1991 in Fortezza Nuova  con la mostra ''Le cento Chiese di Roma''


                                    via Giulia e Campanile di Santa Maria Orazione e Morte  in Roma

   Riporto integralmente un articolo  di Mario Monti pubblicato su Repubblica il  20 maggio 1988


" Quarantacinque chiese di Roma sono raffigurate in altrettanti dipinti in una mostra singolare, allestita sotto il portico di S. Lorenzo in Lucina, famosa basilica della capitale. Si tratta della personale del pittore Bruno Guidi che, come osserva Jean Leymarie nella prefazione al catalogo, ha uno sguardo incantato e, posseduto dalla sua emozione, trascrive veridicamente le strutture architettoniche con la stessa convinzione dei mastri che le elevarono, restituisce loro l' atmosfera circostante, lo splendore dell' ora e della stagione. Occorre subito dire che Guidi penso a Santa Maria della Pace, a S. Ignazio, a S. Giovanni dei Fiorentini, al tempietto del Bramante, a S. Giovanni in Laterano, alla Sinagoga, alla stessa basilica di S. Lorenzo in Lucina è un artista istintivo, che di ogni chiesa (sono circa tre anni che lavora a questo ciclo) sa cogliere la particolare fisionomia attraverso un umile e attento svolgersi ed accostarsi di colori e di toni, o il diverso piegarsi d' una prospettiva, o l' apparire di un cielo, di un albero, di un arbusto vicino. Sembra quasi che gli avvenga, durante il lavoro, di essere gradualmente assorbito dalla cosa vista, come in un processo di non resistibile attrazione. Bruno Guidi, che è nato a Colline di Livorno, da modesta famiglia, nel 1916, abita da oltre vent' anni nel vecchio centro romano, a Via del Gonfalone; dopo avere però viaggiato, data l' inquieta curiosità del carattere (temperamento nomade di antichi monaci e antichi artisti) per mezzo mondo: Anatolia, Africa, Grecia, Nuova Zelanda, Australia, Europa. Guidi ha dedicato una serie di dipinti anche alle botticelle romane (le carrozze di piazza, le carrettelle come le chiamavail Belli), in via di sparizione. E si può supporre che la scelta di questo tema sia stata determinata dal desiderio di fermare qualche cosa che, in seguito, non si sarebbe, appunto, più vista: da un moto, dunque, di nostalgia. Un sentimento analogo sta probabilmente alla base del ciclo delle chiese: la voglia di recuperare, a forza di guardarle, la religiosità che, nei vari stili, esse seppero un tempo ispirare. Quasi preghiere in colori, scrive Leymarie, che si sovrappongono alle chiese reali, come ritratti surreali, davanti ai quali sostano fedeli e ammiratori. "


Il pittore livornese Bruno Guidi nel centenario della nascita


Ricorre quest'anno il centenario della nascita del pittore livornese Bruno Guidi ( 1916- 2002), parente dei fratelli anch'essi pittori Guido( 1901-1998) e Gino (  1914-2000) Guidi . Bruno in effetti ha trascorso la maggior parte della propria vita lontano dal suo quartiere di nascita Colline, a 'zonzo' per il mondo, per poi mettere radici a Roma, ma non ha mai dimenticato la propria  città natale che ha omaggiato con alcune mostre personali . Nel 1965  presso la Casa della Cultura, nel 1971 presso la Galleria Romiti ed infine nel 1991 in Fortezza Nuova  con la mostra ''Le cento Chiese di Roma''


                                    via Giulia e Campanile di Santa Maria Orazione e Morte  in Roma

   Riporto integralmente un articolo  di Mario Monti pubblicato su Repubblica il  20 maggio 1988


" Quarantacinque chiese di Roma sono raffigurate in altrettanti dipinti in una mostra singolare, allestita sotto il portico di S. Lorenzo in Lucina, famosa basilica della capitale. Si tratta della personale del pittore Bruno Guidi che, come osserva Jean Leymarie nella prefazione al catalogo, ha uno sguardo incantato e, posseduto dalla sua emozione, trascrive veridicamente le strutture architettoniche con la stessa convinzione dei mastri che le elevarono, restituisce loro l' atmosfera circostante, lo splendore dell' ora e della stagione. Occorre subito dire che Guidi penso a Santa Maria della Pace, a S. Ignazio, a S. Giovanni dei Fiorentini, al tempietto del Bramante, a S. Giovanni in Laterano, alla Sinagoga, alla stessa basilica di S. Lorenzo in Lucina è un artista istintivo, che di ogni chiesa (sono circa tre anni che lavora a questo ciclo) sa cogliere la particolare fisionomia attraverso un umile e attento svolgersi ed accostarsi di colori e di toni, o il diverso piegarsi d' una prospettiva, o l' apparire di un cielo, di un albero, di un arbusto vicino. Sembra quasi che gli avvenga, durante il lavoro, di essere gradualmente assorbito dalla cosa vista, come in un processo di non resistibile attrazione. Bruno Guidi, che è nato a Colline di Livorno, da modesta famiglia, nel 1916, abita da oltre vent' anni nel vecchio centro romano, a Via del Gonfalone; dopo avere però viaggiato, data l' inquieta curiosità del carattere (temperamento nomade di antichi monaci e antichi artisti) per mezzo mondo: Anatolia, Africa, Grecia, Nuova Zelanda, Australia, Europa. Guidi ha dedicato una serie di dipinti anche alle botticelle romane (le carrozze di piazza, le carrettelle come le chiamavail Belli), in via di sparizione. E si può supporre che la scelta di questo tema sia stata determinata dal desiderio di fermare qualche cosa che, in seguito, non si sarebbe, appunto, più vista: da un moto, dunque, di nostalgia. Un sentimento analogo sta probabilmente alla base del ciclo delle chiese: la voglia di recuperare, a forza di guardarle, la religiosità che, nei vari stili, esse seppero un tempo ispirare. Quasi preghiere in colori, scrive Leymarie, che si sovrappongono alle chiese reali, come ritratti surreali, davanti ai quali sostano fedeli e ammiratori. "


sabato 23 gennaio 2016

Il caso Sarri



Il caso Sarri sta mettendo in luce molte e singolari situazioni che dovrebbero essere attentamente studiate per trovare dei validi mezzi di contrasto. Prima di tutto cerchiamo di applicare sempre ed  allo stesso modo la giustizia sportiva . Nel caso degli allenatori di serie A  Mancini e Sarri  il giudice sportivo ha usato un " guanto di velluto" , altre volte ignominose aggettivazioni  in bocca a calciatori ed indirizzate a membri della terna arbitrale od avversari sul campo sono state a malapena redarguite verbalmente oppure pene ben più severe sono state inflitte a squadre di calcio, come è successo all'Unione Sanremo che milita nel campionato di eccellenza che si è vista assegnare dal giudice sportivo la penalizzazione di un punto a causa  di volgari insulti dei suoi tifosi a una guardalinee donna durante la partita Unione Sanremo-Rapallo.
Senza considerare le  multe, talvolta anche 'salate', fatte a società sportive per le ingiurie contro allenatori o presidenti  espresse talvolta con grandi cartelloni o teloni  negli stadi nei quali sono in corso riprese TV nazionali. Il problema è nell'avverbio di tempo 'talvolta 'che dovrebbe essere sostituito con 'sempre'.




Il calcio è lo sport più bello del mondo, il più amato e praticato dai giovani e proprio per questo richiede un assoluto impegno da parte delle autorità preposte alla gestione e controllo di questo ambiente per tenere lontana la violenza (negli stadi e fuori),le scommesse clandestine, il doping. Il primo baluardo in questo impegno nasce dall'atteggiamento  dei presidenti delle società sportive che debbono vigilare attentamente ovviamente sostenuti in questo impegno da tutti coloro, tifosi,sportivi amatoriali e professionisti,politici e forze dell'ordine che vivono ed operano nell'ambiente. Un comportamento fermo ed autorevole che, se applicato sempre e comunque, disinnesca la sindrome di persecuzione che spesso  presidenti,allenatori, arbitri, giocatori e tifosi manifestano  clamorosamente quando la pena viene applicata.

Ed infine ricordiamoci e ricordiamo a  tutti i nostri  amici sportivi che l'ignoranza non può mai essere  considerata un sufficiente giustificativo a comportamenti incivili ed assurdi.

martedì 19 gennaio 2016

Galileo,la Basilica di Santa Croce e il Museo Galileo


Galileo Galilei (Pisa, 15 febbraio 1564 – Arcetri, 8 gennaio 1642) è stato un fisico, filosofo, astronomo e matematico italiano, considerato il padre della scienza moderna con l'introduzione del metodo scientifico sperimentale. Il suo contributo al perfezionamento del telescopio gli permise di effettuare importanti osservazioni astronomiche, da ricordare inoltre i suoi raffinati studi di fisica e matematica. Ma è interessante anche notare che il suo sostegno al sistema eliocentrico ed alla teoria copernicana gli complicò parecchio la vita. Sospettato di eresia e accusato di voler sovvertire la filosofia naturale aristotelica e le Sacre Scritture, Galileo fu processato e condannato dal Sant'Uffizio, nonché costretto, il 22 giugno 1633, all'abiura delle sue concezioni astronomiche e al confino nella propria villa di Arcetri.

 Galileo ha così acquisito un primato assoluto : il più lungo processo di appello concluso però con la sua piena assoluzione. Infatti, solo 359 anni dopo, il 31 ottobre 1992, papa Giovanni Paolo II, alla sessione plenaria della Pontificia accademia delle scienze, ha dichiarato formalmente conclusi i lavori di un'apposita commissione di studio da lui istituita nel 1981 che ha sancito l'assoluta innocenza del grande scienziato. Anche le spoglie mortali di Galileo dopo la sua morte nel 1642 crearono imbarazzo per la chiesa tanto che per molti anni fu impedita la costruzione di un sepolcro monumentale nella basilica di Santa Croce , " parcheggiandole"come sistemazione provvisoria ma defilata in una piccola stanza attigua alla Cappella dei Santi Cosma e Damiano nella medesima basilica fiorentina. Solamente nel 1737, fu possibile inaugurare il sepolcro monumentale a Galileo che ancora oggi si osserva, entrando nella Basilica, sulla sinistra. Nel sepolcro furono traslati i resti mortali di Galileo e di Vincenzo Viviani.

Un personaggio del genere quindi merita un progetta speciale realizzato dall'Opera di Santa Croce di Firenze insieme al Museo Galileo che esponga al mondo intero il fitto intreccio di notazioni scientifiche,storiche ed artistiche che emergono dalla vita dello scienziato. Il progetto realizzato è composta da un apposito sito web e da visite guidate. Il programma prevede una visita al mese, il sabato pomeriggio. La prima visita sarà effettuata sabato 30 gennaio 2016 alle ore 15.00 e questo Website dell’iniziativa:Galileo i due luoghi è l'indirizzo del Website dell’iniziativa dove sarà possibile conscere programmi ed itinerari delle visite oltre a tutte le indicazioni per le relative prenotazioni.

giovedì 14 gennaio 2016

Le Gallerie degli Uffizi di Firenze hanno comunicato la programmazione delle mostre del 2016.

Le Gallerie degli Uffizi, il nuovo complesso museale nato a seguito della recente riforma Franceschini dall'unione della Galleria degli Uffizi e dei musei di Palazzo Pitti e del Giardino di Boboli, diretto da Eike Schmidt, annunciano il programma espositivo per il 2016 qui di seguito riportato in ordine cronologico di apertura.
Si compone di nove mostre alle quali si aggiungerà una decima di prossima presentazione, frutto della collaborazione delle Gallerie degli Uffizi con la Fondazione Pitti Immagine Discovery.


Fece di scoltura di legname e colorì”. La scultura del Quattrocento in legno dipinto a Firenze
a cura di Alfredo Bellandi
Uffizi,  21 marzo  – 28 agosto 2016

Per tutta la prima metà del Quattrocento la scultura dipinta - lignea, in marmo o in terracotta - fu l’espressione del primato artistico della scultura. Questa mostra si propone per la prima volta d’indagare, attraverso un nucleo di circa cinquanta opere, la vicenda della scultura lignea policroma del XV secolo a Firenze, città in cui la vicinanza tra le botteghe, luoghi di conciliaboli tra scultori, pittori e architetti, fu spesso determinante per l’attività dei maestri del tempo.

Ospiti a Palazzo Pitti: il Polittico della Santa Croce di Adam Elsheimer
a cura di Matteo Ceriana e Anna Bisceglia
Palazzo Pitti, Galleria Palatina, aprile – luglio 2016



La Galleria Palatina in occasione del prestito di due opere di Pontormo allo Städel Museum di Francoforte riceverà in scambio il polittico della Santa Croce di Adam Elsheimer. L'altarolo, che fu in antico nelle collezioni di Cosimo II dei Medici, sarà esposto con un corredo didattico che ne illustrerà la storia, la sua dispersione e la sua ricomposizione messa a punto sulla base di documenti di archivio.

Buffoni, villani e giocatori alla corte dei Medici
a cura di Anna Bisceglia, Matteo Ceriana e Simona Mammana 
Palazzo Pitti, Galleria Palatina,  9 maggio – 4 settembre 2016

Circa trenta opere del Seicento e Settecento, prevalentemente provenienti dai depositi della Galleria Palatina, illustreranno soggetti figurativi bizzarri ricorrenti nelle collezioni medicee. Si tratta di scene cosiddette ‘di genere’, che entro l’universo codificato di questo tipo di pittura, permettevano di illustrare, spesso anche con intenti morali o didascalici, aspetti comici della vita sociale e di corte, cioè quei temi ritenuti altrimenti bassi e privi di decoro. Entro questa cornice vengono alla ribalta personaggi marginali e devianti come buffoni, contadini ignoranti o grotteschi, nani e giocatori di giochi tanto leciti che illeciti. La pittura ‘di genere’ diviene insomma lo strumento che permette all’arte di attingere alla realtà del mondo.


Sguardi sul Novecento. Disegni di artisti italiani tra le due guerre 
a cura di Marzia Faietti e Giorgio Marini
Uffizi, Gabinetto Disegni e Stampe, 17 maggio – 4 settembre 2016

Trentasette opere, fra disegni e stampe, per lo più mai viste dal pubblico, riferibili ai primi trent’anni circa del Novecento. Rappresentazioni di figure, volti, autoritratti carichi di profonde espressività che innestano giochi psicologici di sguardi tra l'artista e il personaggio ritratto e tra costui e lo spettatore. Opere che rivelano la complessità dei primi trenta anni del secolo e preannunciano i drammi futuri. Tra gli autori selezionati Jacques Villon, Alberto Giacometti, Anders Zorn, e ancora Ram e Thayat, Giovanni Costetti, Giuseppe Lunardi, Pietro Bugiani, Kurt Craemer, Primo Conti, Giuseppe Lanza del Vasto, Marino Marini.

Splendida Minima 
Piccole sculture preziose nelle collezioni medicee: dalla Tribuna di Francesco I de' Medici al tesoro granducale
a cura di Valentina Conticelli, Riccardo Gennaioli e Fabrizio Paolucci
Palazzo Pitti, Museo degli Argenti, 21 giugno – 2 novembre 2016

Nelle Gallerie degli Uffizi si conserva la più importante raccolta esistente di un settore rarissimo dell’arte della glittica, le piccole sculture in pietra dura prodotte principalmente in età ellenistica e romana, la cui tecnica andò perduta nei secoli del Medioevo, per poi essere riscoperta e riproposta in epoca rinascimentale. La mostra, la prima dedicata a questa particolare produzione artistica, riunirà tutte le microsculture della collezione medicea, affiancandole ad altri esempi di plastica in materiali preziosi, in modo da ottenere significativi raffronti che esaltino le peculiari caratteristiche tecniche e stilistiche di questi oggetti.

Scoperte e Massacri. Ardengo Soffici e l'Impressionismo a Firenze
a cura di Vincenzo Farinella e Nadia Marchioni
Uffizi, 26 settembre - 8 gennaio 2016

L'esposizione, la prima monografica dedicata a Soffici (1879 - 1964), sarà occasione per ripercorrerne l'esperienza artistica di pittore, scrittore, critico d'arte e polemista che visse attivamente il suo tempo, venendo in contatto e talvolta in profondo, coraggioso contrasto con i coevi movimenti del panorama artistico italiano ed europeo. Il titolo della mostra, Scoperte e massacri allude a quello della raccolta dei testi di Soffici, pubblicati tra il primo e il secondo decennio del Novecento, riconosciuti oggi, assieme alle iniziative culturali da lui sostenute e organizzate (come la Prima mostra italiana dell'Impressionismo allestita a Firenze nel 1910), passi decisivi per il rinnovamento in chiave novecentesca dell'arte in Italia. Le opere in mostra (da Segantini a Cezanne, da Renoir a Picasso, da Degas a Medardo Rosso, da De Chirico a Carrà ecc., oltre lo stesso Soffici), scelte sulla base delle predilezioni e delle avversioni esplicitate, saranno commentate da brani critici tratti dagli stessi scritti d'arte, per accompagnare idealmente il visitatore a riscoprire una delle più feconde e produttive interpretazioni delle origini dell'arte contemporanea, con le sue decisive “scoperte” e i suoi drastici “massacri”.

La rivincita del colore sulla linea. Disegni veneti dall’Ashmolean Museum e dagli Uffizi
a cura di Marzia Faietti, Giorgio Marini e Catherine Whistler
Uffizi, Gabinetto Disegni e Stampe, 18 ottobre 2016 – 8 gennaio 2017

La mostra metterà in luce  le modalità di sviluppo della pratica del disegno a Venezia e nel Veneto tra l’epoca di Tiziano, Veronese e Tintoretto e quella di Canaletto, periodo in cui la produzione figurativa fu particolarmente legata alle dinamiche delle botteghe artistiche. Sarà un'interessante occasione per cogliere il particolare lessico espressivo del disegno veneto attraverso l'accostamento e il confronto di opere facenti parte delle collezioni del Gabinetto Disegni e Stampe degli Uffizi e dell' Ashmolean Museum dell’Università di Oxford.

Tempo reale e tempo della realtà. Gli orologi di Palazzo Pitti dal XVIII al XX secolo
a cura di Simonella Condemi e Enrico Colle
Palazzo Pitti, Galleria d’arte moderna, 13 settembre 2016 – 8 gennaio 2017

Una significativa selezione di ottanta orologi degli oltre duecento, patrimonio di Palazzo Pitti. Singolari oggetti d’arte testimoni del trascorrere dei giorni di coloro che vissero nella reggia fiorentina tra XVIII e XIX secolo. La scelta degli esemplari permetterà di apprezzare, sotto le diverse forme di realizzazione, una straordinaria qualità, sia dal punto di vista tecnico scientifico che da quello prettamente artistico. Singolari strumenti composti di due anime: il meccanismo, spesso sofisticato e complesso, e la cassa che, nata per proteggere il delicato contenuto, si è andato trasformando in vero oggetto d’arte, dotato di un valore proprio.

I Quattro Continenti. Arazzi fiorentini su cartone di Giovanni Camillo Sagrestani
a cura di Caterina Chiarelli e Daniele Rapino
Palazzo Pitti, Galleria Palatina,  27 settembre 2016 – 8 gennaio 2017

Saranno esposti quattro bellissimi arazzi riferibili al terzo decennio del Settecento, realizzati su disegno del pittore Giovanni Camillo Sagrestani. Si tratta di una delle più belle serie di panni prodotte dall’arazzeria medicea, firmata dai più abili tessitori che vi erano impiegati all’epoca tra i quali Vittorio Demignot, formatosi nelle Fiandre. Raffigurano i quattro continenti resi con bizzarri attributi e fantasiose invenzioni, espressione della interpretazione del tempo delle identità culturali e storiche delle terre del mondo. La composizione sontuosa ed elegantissima, degna dei più begli esempi francesi coevi, fu molto apprezzata all’epoca: in particolare il 20 Gennaio 1739, quando fu impiegata come addobbo cittadino, in occasione dell’ingresso trionfale a Firenze del nuovo granduca Francesco II di Lorena e di sua moglie Maria Teresa, futura imperatrice.




lunedì 11 gennaio 2016

Il simbolismo in mostra a Milano



                                              " l'angelo ferito" di Hugo Simberg

Il simbolismo è un movimento culturale sviluppatosi in Francia nel XIX secolo, nato con la pubblicazione su Le Figaro del Manifesto del Simbolismo da parte del poeta Jean Moréas (18 settembre 1886), che si manifestò nella letteratura, nelle arti figurative e di riflesso nella musica. Gli artisti aderenti a questo movimento, influenzati dalla letteratura simbolista francese, soprattutto da Stéphane Mallarmé e da Baudelaire, tentano di recuperare nei loro quadri la spiritualità di tutto ciò che esiste nella realtà ma non è direttamente visibile dall'occhio umano.Tentano  in pratica di riportare  nei loro quadri le sensazioni di tutto ciò che esiste nella realtà ma non è direttamente visibile dall'occhio umano, cercando di trovare delle corrispondenze tra il mondo reale e le personali ed intime  sensazioni .Alcuni pittori simbolisti sono: Arnold Bocklin, Giovanni Segantini considerato anche il principale esponente del divisionismo in Italia, Gustave Moreau, Félicien Rops, James Ensor, Henry Daras, Fernand Khnopff, Odilon Redon, Pierre Puvis de Chavannes, Louis Anquetin, Emile Bernard, Pierre Bonnard, Eugène Carrière, Maurice Denis, Eugene Grasset, Maximilián Pirner.

Il mistero e le molte suggestioni del Simbolismo saranno  in mostra dal 3 febbraio al 5 giugno  a Palazzo Reale di Milano. Circa 150 opere , suddivise in 18 sezioni tematiche, realizzate da maestri quali Klimt, Holder, Khnopff, Klinger, Moreau, Odillon Redon,  Segantini, Previati, Sartorio, Galileo Chini e molti altri, non mancheranno di mettere in luce l’apporto fondamentale della produzione italiana al simbolismo europeo . Per questo il titolo della mostra ,prodotta da 24 Ore Cultura – Gruppo 24 Ore in collaborazione con Arthemisia Group, è ‘Il Simbolismo. Dalla Belle Epoque alla Grande Guerra".Con l’ideazione e la direzione artistica di Claudia Zevi & Partners – art engineering, i curatori Michel Draguet e Fernando Mazzocca hanno dunque selezionato nel vasto corpus di opere simboliste custodite nei musei italiani e internazionali, nonchè in collezioni private, i dipinti, le sculture, le magnifiche grafiche in grado di rievocare l’ideale aspirazione del movimento simbolista.

                                                               palazzo Reale a Milano

In mostra saranno esposte anche diverse opere presentate alle varie edizioni della Biennale di Venezia, dove i protagonisti del Simbolismo europeo, come von Stuck, Hodler, Klimt, iniziarono a dialogare con gli artisti italiani.



domenica 10 gennaio 2016

Mein Kampf: nuova edizione

completa di 3700 note critiche, prodotte da storici di prestigio.

Mein Kampf (La mia battaglia) è il saggio pubblicato nel 1925 attraverso il quale Adolf Hitler espose il suo pensiero politico e delineò il programma del partito nazista anticipando il tutto con un'autobiografia.

 La prima edizione italiana è del 1934 , Bompiani editore Milano, con il titolo "La mia battaglia" e prefazione inedita dell'autore . Punti salienti del libro sono :la creazione di un socialismo nazionale;la lotta al bolscevismo;l'antisemitismo;la caratterizzazione della razza ariana pura e superiore;l'alleanza con il Regno Unito al fine d'evitare un'eventuale guerra su due fronti. Si può notare inoltre che questo libro già esprime quelle idee che accresceranno il risentimento storico di Hitler e le ambizioni per la creazione di un Nuovo Ordine.

 Attualmente l'opera è di proprietà del Ministero delle Finanze della Baviera ma il 31 dicembre 2015 sono scaduti i diritti d'autore ed oggi 10 gennaio, in Germania a Monaco di Baviera, all'istituto di storia contemporanea che l'ha curata , sarà presentata per la prima volta dopo la fine della seconda guerra mondiale, la nuova edizione commentata del "Mein Kampf" di Adolf Hitler

Sono passati 70 anni dalla morte di Hitler ed è giunto il momento di confrontarsi apertamente ( tutti ) con queste idee che hanno funestato il mondo intero .

venerdì 8 gennaio 2016

Galleria degli Uffizi: nuove opportunità di visite guidate gratuite

Tornano le opportunità di visite guidate gratuite a diversi ambienti del complesso vasariano: alla Collezione Contini Bonacossi (dove sono esposte in maniera permanente opere dal XIV al XVIII secolo), al percorso per portatori disabilità in Galleria, e all'ex-Chiesa di San Pier Scheraggio dove, tra le altre cose, si possono ammirare perfino due dipinti di Sandro Botticelli.

VISITE ALLA COLLEZIONE CONTINI-BONACOSSI Dal prossimo 13 gennaio riprendono le visite guidate gratuite alla Collezione Contini Bonacossi, vistabile solo su prenotazione. Le visite si effettueranno ogni mercoledì sia al mattino (alle 9.30 e alle 11.30), sia di pomeriggio (alle 14 e alle 16).Si tratta di una cinquantina di opere esposte in alcuni ambienti allestiti appositamente e situati tra via Lambertesca e chiasso Baroncelli. Vi si possono ammirare mobili, ceramiche e capolavori della pittura e della scultura europea dal Trecento al Settecento, con opere di Andrea del Castagno, Giovanni Bellini, Girolamo Savoldo, El Greco, Bernini, Velasquez e Goya. Le visite sono solo su prenotazione e i gruppi saranno composti massimo da 15 persone e le prenotazioni, a cura dell’Ufficio Coordinatori del Servizio della Galleria degli Uffizi, si possono effettuare chiamando il numero 055-2388693, dal martedì al sabato tra le 14.30 e le 16.30. Il ritrovo dei visitatori è sotto il Loggiato degli Uffizi (lato lungo, di Levante) presso la terza porta venendo da piazza della Signoria (detta anche porta 1 dei prenotati), 20 minuti prima della visita. I visitatori dovranno infatti effettuare il controllo del metal detector per poi essere accompagnati in gruppo alla porta della scala nord di Ponente, da cui accedere all’ingresso della Collezione. È consigliabile non presentarsi con zaini voluminosi e ombrelli.

VISITE DEDICATE A PERSONE PORTATRICI DI DISABILITÀ A cominciare dal prossimo 5 febbraio, il primo venerdì di ogni mese alle 10.15 la Direzione del museo offre la possibilità di visite guidate gratuite nella Galleria degli Uffizi alle persone portatrici di disabilità grazie all’accompagnamento del personale.  Una nuova opportunità di visitare il museo oltre alla consueta possibilità di effettuare percorsi in autonomia, a cura del personale di custodia della Galleria, appositamente formato nell’ottica di un essenziale processo di adeguamento del Museo a standard più elevati di accoglienza . Il percorso si snoda attraverso sia le opere della originale collezione medicea di statuaria classica degli “Uffizi da toccare”, sia attraverso alcuni capolavori pittorici qui conservati.  Le prenotazioni, a cura dell’Ufficio Coordinatori del Servizio della Galleria degli Uffizi, si possono effettuare chiamando il numero 055-2388693, dal martedì al sabato tra le 14.30 e le 16.30. Le visite sono riservate a gruppi di massimo 8 partecipanti, compresi gli accompagnatori; il punto di ritrovo è nel Primo Corridoio, subito dopo lo strappo dei biglietti.

VISITE DI APPROFONDIMENTO: SAN PIER SCHERAGGIO A cominciare dal prossimo 5 febbraio, il primo venerdì di ogni mese alle alle ore 15 la Direzione del museo offre la possibilità di visite guidate gratuite all’ex-Chiesa di San Pier Scheraggio, luogo normalmente chiuso al pubblico. Qui si possono ammirare alcuni reperti archeologici (tre are del I secolo dopo Cristo) e frammenti di affreschi dell’ex-Chiesa del XIII secolo, affreschi staccati di Andrea Del Castagno, opere del Novecento di Alberto Burri, Corrado Cagli, Renato Guttuso, Marino Marini e Venturino Venturi, le Virtù dei Pollaiolo e ben due dipinti di Sandro Botticelli, La Fortezza e l’affresco staccato dell’Annunciazione, quest’ultima collocata in corrispondenza dell’abside dell’ex-Chiesa.  Le prenotazioni, a cura dell’Ufficio Coordinatori del Servizio della Galleria degli Uffizi, si possono effettuare chiamando il numero 055-2388693, dal martedì al sabato tra le 14.30 e le 16.30. Il ritrovo dei visitatori è sotto il Loggiato degli Uffizi (lato lungo, di Levante) presso la terza porta venendo da piazza della Signoria (detta anche porta 1 dei prenotati), 20 minuti prima della visita. I visitatori dovranno infatti effettuare il controllo del metal detector. Le visite sono riservate a gruppi di massimo 15 partecipanti. È consigliabile non presentarsi con zaini voluminosi e ombrelli.  

giovedì 7 gennaio 2016

Forse i numeri primi contengono un messaggio, quale ?




Se consideriamo la matematica un edificio possiamo supporre la sua struttura  costituita da tanti "mattoni ", in pratica  i numeri primi, quelli  cioè maggiori di 1 che possono essere divisi solo per 1 e per se stessi. Tutti gli altri numeri naturali( che vanno a completare altre strutture della casa) sono i loro multipli, chiamati numeri composti ed hanno più di due divisori.La successione dei numeri primi inizia con 2, 3, 5, 7, 11, 13, 17, 19, 23, 29, 31, 37 ma questi numeri sono impossibili da elencare tutti perché sono infiniti. 



Il ritrovamento vicino a Ishango, presso il confine tra l'Uganda e il Congo, di un osso ( perone ) di babbuino risalente al Paleolitico superiore ( circa 18.000/20.000 a.c.) sul quale compaiono diverse serie di incisioni ( una di queste  11,13,17 e 19 tacche) potrebbe farci pensare che già da allora questi uomini della preistoria avessero conoscenza dei numeri primi !
Al secondo millennio a.C, appartengono invece alcune tavolette e papiri che contengono alcune informazioni sui numeri primi. In ogni caso il primo vero studio sui numeri primi si trova in un libro ( Elementi)  del matematico greco Euclide, realizzato tra il IV e il III secolo a.C.

Altre curiosità : i numeri primi possono anche avere dei gemelli: 3,5; 5,7; 11,13; 17,19; 29,31. Sono chiamati numeri primi gemelli due numeri primi che differiscono tra loro di due. Euclide si chiese: quanti sono i gemelli? Si suppone siano infiniti, ma ad oggi nessuno è riuscito a dimostrarlo. Ma non solo ! In matematica, la congettura di Goldbach è uno dei più vecchi problemi irrisolti nella teoria dei numeri. Essa afferma che ogni numero pari maggiore di 2 può essere scritto come somma di due numeri primi (che possono essere anche uguali).
Per esempio,
 4 = 2 + 2
  6 = 3 + 3
  8 = 3 + 5
10 = 3 + 7 = 5 + 5
12 = 5 + 7
14 = 3 + 11 = 7 + 7
etc.

Nell'antica  Grecia il numero non era un concetto astratto ma aveva significato di proporzione armonica. Siccome il numero era anche rappresentabile geometricamente, esso può rappresentare anche le cose che esistono in natura.L’armonia della natura è riconducibile quindi al numero, cioè alle proporzioni numeriche, che non rappresentano le cose, ma il principio, l’ordine che si trova dietro di esse e che non si può vedere. Quindi ad ogni numero corrisponde una cosa, che a sua volta ha dietro di essa una relazione numerica che la lega con le altre. Sono principi generali della Scuola Pitagorica.


Ed allora, cosa rappresentano i numeri primi ?