lunedì 21 settembre 2015

Tornano agli Uffizi a Firenze le visite gratuite alla Collezione Contini Bonacossi

 Le visite si effettueranno di mercoledì, dal 23 settembre al 16 dicembre 2015, al alle 9 e alle 11.30 e nel pomeriggio alle 14 e alle 16.


La collezione di Alessandro Contini Bonacossi si annovera tra le più importanti costituitesi nel Novecento. Lo Stato ne ha potuto acquisire una parte nel 1969, con destinazione alla Galleria degli Uffizi. Si tratta di una cinquantina di opere esposte in alcuni ambienti allestiti appositamente e situati tra via Lambertesca e chiasso Baroncelli. Vi si possono ammirare mobili, ceramiche e capolavori della pittura e della scultura europea dal Trecento al Settecento, con opere di Andrea del Castagno, Giovanni Bellini, Girolamo Savoldo, El Greco, Bernini, Velasquez e Goya.

Si tratta di un'eccezionale opportunità per ammirare i capolavori di questa straordinaria raccolta con la competente illustrazione degli assistenti alla vigilanza della Galleria degli Uffizi.Le visite sono solo su prenotazione e i gruppi saranno composti massimo da 15 persone. Le prenotazioni, a cura dell’Ufficio Coordinatori del Servizio della Galleria degli Uffizi, si potranno effettuare chiamando il numero 055-2388693, dal martedì al sabato tra le 14.30 e le 16.30.
Il ritrovo dei visitatori è sotto il Loggiato degli Uffizi (lato lungo, di Levante) presso la terza porta venendo da piazza della Signoria (detta anche porta 1 dei prenotati), 20 minuti prima della visita. I visitatori dovranno infatti effettuare il controllo del metal detector per poi essere accompagnati in gruppo alla visita della Collezione.

sabato 5 settembre 2015

Giotto a Palazzo Reale a Milano



"Giotto, l’Italia" è il grande evento espositivo ( 2 settembre 20215/10 gennaio 2016) che concluderà il semestre di Expo 2015, a Palazzo Reale di Milano il quale ingloba strutture del palazzo di Azzone Visconti, ove, negli ultimi anni della sua vita, Giotto venne a realizzare due cicli di dipinti murali, oggi perduti.
 La mostra, posta sotto l’Alto patronato del Presidente della Repubblica Italiana, promossa dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo e dal Comune di Milano – Cultura,con il patrocinio della Regione Lombardia, è prodotta e organizzata da Palazzo Reale e dalla casa editrice Electa. Il progetto scientifico è di Pietro Petraroia (Éupolis Lombardia) e Serena Romano (Università di Losanna) che sono anche i curatori dell’esposizione.

Il titolo,' Giotto, l’Italia', intende appunto sottolineare il ruolo rivoluzionario del pittore fiorentino chiamato da cardinali, ordini religiosi, banchieri, dal re di Napoli e dal signore di Milano, in molti luoghi e città d’Italia. Giotto infatti ovunque si sia trovato a lavorare ha avuto la capacità di attrarre fortemente le scuole e gli artisti locali verso il suo stile innovatore, cambiando in modo definitivo i tragitti del linguaggio figurativo italiano.
La mostra a Palazzo Reale riunisce 14 opere, prevalentemente su tavola, nessuna delle quali prima esposta a Milano: una sequenza di capolavori assoluti mai riuniti tutti insieme in un'esposizione. Ognuno di essi ha provenienza accertata e visualizza quindi il tragitto compiuto da Giotto attraverso l’Italia del suo tempo, in circa quarant’anni di straordinaria attività.

Questo è il percorso espositivo :si attraverseranno dapprima le sale dedicate alle opere giovanili: il frammento della Maestà dellaVergine da Borgo San Lorenzo e la Madonna da San Giorgio alla Costa documentano il momento in cui il giovane Giotto era attivo tra Firenze e Assisi. Poi il nucleo dalla Badia fiorentina, con il polittico dell’altar maggiore, attorno al quale saranno ricomposti alcuni frammenti della decorazione affrescata che circondava lo stesso altare. La tavola con Dio Padre in trono proviene dalla cappella degli Scrovegni e documenta la fase padovana del maestro. Segue poi lo straordinario gruppo che inizia dal polittico bifronte destinato alla cattedrale fiorentina di Santa Reparata, e che ha il suo punto d’arrivo nel polittico Stefaneschi, il capolavoro dipinto per l’altar maggiore della basilica di San Pietro in Vaticano. Accanto al polittico è esposto, evento straordinario, il frammento affrescato con due teste di apostoli o santi,proveniente dalla basilica di San Pietro, opera di Giotto anch’essa commissionata dal cardinal Stefaneschi.
Il percorso espositivo si completa con i dipinti della fase finale della carriera del maestro, che precedono di poco le sue opere milanesi nel palazzo di Azzone Visconti: il polittico Baroncelli dall’omonima cappella della basilica di Santa Croce a Firenze, che grazie a questa mostra verrà temporaneamente ricongiunto con la sua cuspide, raffigurante il Padre Eterno, conservata nel museo di San Diego in California; e il polittico di Bologna, che Giotto dipinse nel contesto del progetto di ritorno in Italia, a Bologna, della corte pontificia allora ad Avignone






Giotto a Palazzo Reale a Milano



"Giotto, l’Italia" è il grande evento espositivo ( 2 settembre 20215/10 gennaio 2016) che concluderà il semestre di Expo 2015, a Palazzo Reale di Milano il quale ingloba strutture del palazzo di Azzone Visconti, ove, negli ultimi anni della sua vita, Giotto venne a realizzare due cicli di dipinti murali, oggi perduti.
 La mostra, posta sotto l’Alto patronato del Presidente della Repubblica Italiana, promossa dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo e dal Comune di Milano – Cultura,con il patrocinio della Regione Lombardia, è prodotta e organizzata da Palazzo Reale e dalla casa editrice Electa. Il progetto scientifico è di Pietro Petraroia (Éupolis Lombardia) e Serena Romano (Università di Losanna) che sono anche i curatori dell’esposizione.

Il titolo,' Giotto, l’Italia', intende appunto sottolineare il ruolo rivoluzionario del pittore fiorentino chiamato da cardinali, ordini religiosi, banchieri, dal re di Napoli e dal signore di Milano, in molti luoghi e città d’Italia. Giotto infatti ovunque si sia trovato a lavorare ha avuto la capacità di attrarre fortemente le scuole e gli artisti locali verso il suo stile innovatore, cambiando in modo definitivo i tragitti del linguaggio figurativo italiano.
La mostra a Palazzo Reale riunisce 14 opere, prevalentemente su tavola, nessuna delle quali prima esposta a Milano: una sequenza di capolavori assoluti mai riuniti tutti insieme in un'esposizione. Ognuno di essi ha provenienza accertata e visualizza quindi il tragitto compiuto da Giotto attraverso l’Italia del suo tempo, in circa quarant’anni di straordinaria attività.

Questo è il percorso espositivo :si attraverseranno dapprima le sale dedicate alle opere giovanili: il frammento della Maestà dellaVergine da Borgo San Lorenzo e la Madonna da San Giorgio alla Costa documentano il momento in cui il giovane Giotto era attivo tra Firenze e Assisi. Poi il nucleo dalla Badia fiorentina, con il polittico dell’altar maggiore, attorno al quale saranno ricomposti alcuni frammenti della decorazione affrescata che circondava lo stesso altare. La tavola con Dio Padre in trono proviene dalla cappella degli Scrovegni e documenta la fase padovana del maestro. Segue poi lo straordinario gruppo che inizia dal polittico bifronte destinato alla cattedrale fiorentina di Santa Reparata, e che ha il suo punto d’arrivo nel polittico Stefaneschi, il capolavoro dipinto per l’altar maggiore della basilica di San Pietro in Vaticano. Accanto al polittico è esposto, evento straordinario, il frammento affrescato con due teste di apostoli o santi,proveniente dalla basilica di San Pietro, opera di Giotto anch’essa commissionata dal cardinal Stefaneschi.
Il percorso espositivo si completa con i dipinti della fase finale della carriera del maestro, che precedono di poco le sue opere milanesi nel palazzo di Azzone Visconti: il polittico Baroncelli dall’omonima cappella della basilica di Santa Croce a Firenze, che grazie a questa mostra verrà temporaneamente ricongiunto con la sua cuspide, raffigurante il Padre Eterno, conservata nel museo di San Diego in California; e il polittico di Bologna, che Giotto dipinse nel contesto del progetto di ritorno in Italia, a Bologna, della corte pontificia allora ad Avignone