sabato 15 febbraio 2014

L'Australia scoperta dagli olandesi o dai portoghesi ?




Questo articolo di Charli Newton comparso il 16 gennaio 2014 sul quotidiano australiano The Sun-Herald  dal titolo " Il canguro che potrebbe riscrivere  la storia " (dell'Australia ovviamente ) ci dà notizia del ritrovamento  da parte della medievalista Laura Light  di una strana miniatura di canguro rinvenuta in un manoscritto portoghese contenuto in un processionale di Caterina de Carvalho  appartenuto  ad una suora di Caldas da Rainha
La curiosità , come riporta l'autore dell'articolo,  consiste nel fatto che l'Australia  fu scoperta dagli olandesi  nel 1606 ed il manoscritto con l'effige di canguro potrebbe essere datato anni prima .
Una bella sfida da proporre allo studio degli storici .

Comunque questo manoscritto è stato acquistato  dalla galleria newyorkese Les Enluminures che lo ha collocato tra i pezzi preziosi della mostra Sacred Song: Chanting the Bible in Middle Ages and Renaissance.

Grande mostra di Matisse a Ferrara









Matisse, la figura. La forza della linea, l'emozione del colore

Ferrara, Palazzo dei Diamanti, 22 febbraio - 15 giugno 2014

Mostra a cura di Isabelle Monod-Fontaine, organizzata da Fondazione Ferrara Arte





Quel che più mi interessa non è né la natura morta, né il paesaggio, ma la figura.
La figura mi permette ben più degli altri temi di esprimere il sentimento,
diciamo religioso, che ho della vita
Henri Matisse, 1908

Il genio di Matisse ha cambiato il corso dell’arte del Novecento, imprimendo la sua visione nuova ad ogni genere artistico. Nessuno di questi, però, l’ha affascinato quanto la rappresentazione della figura, soprattutto femminile, al punto da impegnarlo per l’intero arco della sua carriera in una ricerca incessante attraverso tutte le tecniche. È questo il tema attorno a cui è incentrata la mostra che Palazzo dei Diamanti dedica ad un gigante della storia dell’arte moderna, evocando il suo percorso creativo e, al tempo stesso, mettendo in luce le strette relazioni tra la sua produzione pittorica, scultorea e disegnativa.
Con questa rassegna, curata da Isabelle Monod-Fontaine, già vicedirettrice del Centre Pompidou e studiosa di Matisse riconosciuta in ambito internazionale, la Fondazione Ferrara Arte intende proporre un ritratto a tuttotondo e non scontato del maestro francese, che metta in risalto le sue doti di alchimista del colore, ma anche il suo grande talento grafico e scultoreo. Una selezione di opere provenienti da musei e collezioni private di ogni parte del mondo, racconterà l’avventura attraverso la quale Matisse, al pari di Picasso, si è ispirato al più classico dei temi, quello della figura, e ne ha sovvertito la rappresentazione tradizionale.
Ad accogliere il visitatore sarà il magnetico Autoritratto del 1900 (Parigi, Centre Pompidou) assieme a giovanili e potenti prove di studio sul modello. La gioiosa vitalità della stagione fauve verrà poi rievocata da un dipinto raggiante di colori puri, quale il Ritratto di André Derain (1905, Londra, Tate), e dalle creazioni nate sotto la suggestione della pittura di Cézanne e della scultura africana, come il fondamentale bronzo Nudo disteso (1907, Centre Pompidou) e la tela Nudo in piedi (1907, Tate), entrambi sorprendenti per la scansione delle forme e il potenziale espressivo.
La mostra metterà quindi il visitatore di fronte a tre pietre miliari del 1909: il bronzo La serpentina, la tela Nudo con sciarpa bianca, provenienti dallo Statens Museum for Kunst di Copenaghen, e la Bagnante del MoMA, opere che costituiscono uno dei più alti raggiungimenti matissiani, nell’arabesco fluttuante dei corpi capace di trasmettere un senso di primordiale fusione con l’ambiente.
A nutrire l’immaginario dell’artista è soprattutto la presenza di una modella nel suo atelier, l’emozione che essa risveglia in lui e il piacere stesso di ritrarla. Negli anni della prima guerra mondiale, la figura femminile è al centro di un lavoro quasi ossessivo con cui Matisse cerca di metterne a nudo l’essenza, come dimostrano le effigi di Laurette con il loro fascino misterioso (ad esempio Le due sorelle, 1917, Denver Art Museum, e Nudo seduto di spalle, c. 1917, Philadelphia Museum of Art).
Una svolta radicale è segnata dalle opere del dopoguerra che riflettono l’incantesimo della Costa Azzurra e la riscoperta di Ingres e Renoir (Ragazze in giardino, 1919, La Chaux-de-Fonds, Musée des Beaux-Arts). Matisse si lascia ora sedurre dai riflessi di luce sulla figura della modella e sugli arredi esotici di cui la circonda, come mostrano due opere straordinarie quali il bronzo Grande nudo seduto (1922-29, Philadelphia Museum of Art), in cui la maestosa figura dispiega le sue forme nello spazio, o l’Odalisca con i pantaloni grigi (1926-27, Parigi, Musée de l’Orangerie), in cui appare immersa in un sontuoso mosaico di motivi decorativi.
La monumentale Ninfa nella foresta (1935-43, Nizza, Musée Matisse), un capolavoro come Natura morta con donna addormentata (1940, Washington, National Gallery of Art) e magnifici disegni (Nudo disteso, 1938, MoMA; Giovane donna seduta con abito a rete, 1939, Basilea, Fondation Beyeler) incarnano il nuovo cambiamento di rotta seguito al prestigioso incarico decorativo per la Barnes Foundation negli Stati Uniti e alle illustrazioni delle poesie di Mallarmé. La musa del pittore viene qui evocata in uno spazio intriso di luce dove il suo corpo, la vegetazione e gli oggetti compongono un fregio lirico ed essenziale.
A chiudere la mostra saranno le testimonianze della stupefacente vitalità e dell’inesauribile forza d’immaginazione dell’anziano maestro: gli interni d’atelier pulsanti di toni vivi (Giovane donna in bianco su sfondo rosso, 1946, Lione, Musée des Beaux-Arts; Interno blu con due ragazze, 1947, University of Iowa Museum of Art) o ancora opere rivoluzionarie come il celebre libro Jazz (1943-47, Biblioteca Nazionale di Firenze) e la serie degli Acrobati (1952, Centre Pompidou). Queste creazioni incarnano l’essenza dell’arte di Matisse, capace con pochi segni di toccare le corde più profonde dell’animo e di infondere un senso di perfetta armonia, esercitando una straordinaria influenza sugli artisti del suo tempo e delle generazioni a venire.

Ufficio Informazioni e prenotazioni Mostre e Musei
tel. 0532.244949 fax 0532.203064 e-mail diamanti@comune.fe.it

Orari di apertura
Aperto tutti i giorni, feriali e festivi, lunedì incluso:
9.00-19.00 orario continuato
Aperto anche: Pasqua, Lunedì dell'Angelo, 25 aprile, 1 maggio e 2 giugno
(la biglietteria chiude 30 minuti prima)

Grande mostra di Matisse a Ferrara









Matisse, la figura. La forza della linea, l'emozione del colore

Ferrara, Palazzo dei Diamanti, 22 febbraio - 15 giugno 2014

Mostra a cura di Isabelle Monod-Fontaine, organizzata da Fondazione Ferrara Arte





Quel che più mi interessa non è né la natura morta, né il paesaggio, ma la figura.
La figura mi permette ben più degli altri temi di esprimere il sentimento,
diciamo religioso, che ho della vita
Henri Matisse, 1908

Il genio di Matisse ha cambiato il corso dell’arte del Novecento, imprimendo la sua visione nuova ad ogni genere artistico. Nessuno di questi, però, l’ha affascinato quanto la rappresentazione della figura, soprattutto femminile, al punto da impegnarlo per l’intero arco della sua carriera in una ricerca incessante attraverso tutte le tecniche. È questo il tema attorno a cui è incentrata la mostra che Palazzo dei Diamanti dedica ad un gigante della storia dell’arte moderna, evocando il suo percorso creativo e, al tempo stesso, mettendo in luce le strette relazioni tra la sua produzione pittorica, scultorea e disegnativa.
Con questa rassegna, curata da Isabelle Monod-Fontaine, già vicedirettrice del Centre Pompidou e studiosa di Matisse riconosciuta in ambito internazionale, la Fondazione Ferrara Arte intende proporre un ritratto a tuttotondo e non scontato del maestro francese, che metta in risalto le sue doti di alchimista del colore, ma anche il suo grande talento grafico e scultoreo. Una selezione di opere provenienti da musei e collezioni private di ogni parte del mondo, racconterà l’avventura attraverso la quale Matisse, al pari di Picasso, si è ispirato al più classico dei temi, quello della figura, e ne ha sovvertito la rappresentazione tradizionale.
Ad accogliere il visitatore sarà il magnetico Autoritratto del 1900 (Parigi, Centre Pompidou) assieme a giovanili e potenti prove di studio sul modello. La gioiosa vitalità della stagione fauve verrà poi rievocata da un dipinto raggiante di colori puri, quale il Ritratto di André Derain (1905, Londra, Tate), e dalle creazioni nate sotto la suggestione della pittura di Cézanne e della scultura africana, come il fondamentale bronzo Nudo disteso (1907, Centre Pompidou) e la tela Nudo in piedi (1907, Tate), entrambi sorprendenti per la scansione delle forme e il potenziale espressivo.
La mostra metterà quindi il visitatore di fronte a tre pietre miliari del 1909: il bronzo La serpentina, la tela Nudo con sciarpa bianca, provenienti dallo Statens Museum for Kunst di Copenaghen, e la Bagnante del MoMA, opere che costituiscono uno dei più alti raggiungimenti matissiani, nell’arabesco fluttuante dei corpi capace di trasmettere un senso di primordiale fusione con l’ambiente.
A nutrire l’immaginario dell’artista è soprattutto la presenza di una modella nel suo atelier, l’emozione che essa risveglia in lui e il piacere stesso di ritrarla. Negli anni della prima guerra mondiale, la figura femminile è al centro di un lavoro quasi ossessivo con cui Matisse cerca di metterne a nudo l’essenza, come dimostrano le effigi di Laurette con il loro fascino misterioso (ad esempio Le due sorelle, 1917, Denver Art Museum, e Nudo seduto di spalle, c. 1917, Philadelphia Museum of Art).
Una svolta radicale è segnata dalle opere del dopoguerra che riflettono l’incantesimo della Costa Azzurra e la riscoperta di Ingres e Renoir (Ragazze in giardino, 1919, La Chaux-de-Fonds, Musée des Beaux-Arts). Matisse si lascia ora sedurre dai riflessi di luce sulla figura della modella e sugli arredi esotici di cui la circonda, come mostrano due opere straordinarie quali il bronzo Grande nudo seduto (1922-29, Philadelphia Museum of Art), in cui la maestosa figura dispiega le sue forme nello spazio, o l’Odalisca con i pantaloni grigi (1926-27, Parigi, Musée de l’Orangerie), in cui appare immersa in un sontuoso mosaico di motivi decorativi.
La monumentale Ninfa nella foresta (1935-43, Nizza, Musée Matisse), un capolavoro come Natura morta con donna addormentata (1940, Washington, National Gallery of Art) e magnifici disegni (Nudo disteso, 1938, MoMA; Giovane donna seduta con abito a rete, 1939, Basilea, Fondation Beyeler) incarnano il nuovo cambiamento di rotta seguito al prestigioso incarico decorativo per la Barnes Foundation negli Stati Uniti e alle illustrazioni delle poesie di Mallarmé. La musa del pittore viene qui evocata in uno spazio intriso di luce dove il suo corpo, la vegetazione e gli oggetti compongono un fregio lirico ed essenziale.
A chiudere la mostra saranno le testimonianze della stupefacente vitalità e dell’inesauribile forza d’immaginazione dell’anziano maestro: gli interni d’atelier pulsanti di toni vivi (Giovane donna in bianco su sfondo rosso, 1946, Lione, Musée des Beaux-Arts; Interno blu con due ragazze, 1947, University of Iowa Museum of Art) o ancora opere rivoluzionarie come il celebre libro Jazz (1943-47, Biblioteca Nazionale di Firenze) e la serie degli Acrobati (1952, Centre Pompidou). Queste creazioni incarnano l’essenza dell’arte di Matisse, capace con pochi segni di toccare le corde più profonde dell’animo e di infondere un senso di perfetta armonia, esercitando una straordinaria influenza sugli artisti del suo tempo e delle generazioni a venire.

Ufficio Informazioni e prenotazioni Mostre e Musei
tel. 0532.244949 fax 0532.203064 e-mail diamanti@comune.fe.it

Orari di apertura
Aperto tutti i giorni, feriali e festivi, lunedì incluso:
9.00-19.00 orario continuato
Aperto anche: Pasqua, Lunedì dell'Angelo, 25 aprile, 1 maggio e 2 giugno
(la biglietteria chiude 30 minuti prima)

sabato 8 febbraio 2014

Premio H.C. Andersen-Baia delle Favole : il maxi concorso per fiabe inedite.



Al via il 47° PREMIO H. C. ANDERSEN BAIA DELLE FAVOLE, lo storico concorso letterario internazionale per fiabe inedite. Il bando, disponibile sul sito www.andersenpremio.it ha scadenza il 31 marzo 2014 e la premiazione avverrà sabato 7 giugno  in occasione dell’Andersen Festival (in programma da giovedì 5 a domenica 8 giugno 2014). Da qualche anno è possibile inviare la propria composizione anche attraverso il sito e questo ha inciso significativamente sul numero già alto degli scritti pervenuti.
Grande novità di questa edizione sarà il concorso Scatti da favola, dedicato alle immagini fotografiche che i partecipanti realizzeranno ispirandosi a fiabe famose e che “leggeranno la realtà” catturata dallo scatto fotografico alla luce delle trame delle favole. Le più belle immagini saranno visibili sul sito del Festival e quelle selezionate per essere premiate saranno pubblicate su Il Secolo XIX, media partner dell’iniziativa. L’idea è quella di dare spazio all’aspetto visivo delle favole che nei libri si esprime con le illustrazioni. Qui saranno le fotografie – oggi, grazie all’avvento del digitale strumento alla portata di tutti  - a rivisitare testi famosi della letteratura di genere e saranno i social network a favorire la diffusione di questo “racconto per immagini”, che permette di oltrepassare, con un linguaggio universale, le barriere nazionali. Il concorso si avvarrà della collaborazione dell’Associazione Carpe Diem di Sestri Levante.
In occasione del Premio H.C. Andersen-Baia delle Favole, da giovedì 5 a domenica 8 giugno 2014, Sestri Levante ospiterà la diciassettesima edizione di Andersen Festival, la grande e popolare kermesse internazionale di teatro e narrazione all’aperto che nelle ultime edizioni ha avuto l'Alto Patrocinio della Presidenza della Repubblica ed è stata inoltre insignita della "Targa d'argento" dello stesso Presidente della Repubblica. Curato fin dall’esordio da Artificio 23, con la direzione artistica di Leonardo Pischedda il Festival nel 2013 ha totalizzato, nonostante la pioggia, circa 60.000 presenze e presenterà nel 2014, come di consueto, spettacoli, performance, incontri, arte e musica per adulti e bambini, nella splendida cornice della Baia del Silenzio – con il suo famoso palco sull’acqua - e in altri punti della città il cui straordinario fascino, paesaggistico e architettonico, è ingrediente fondamentale dell’attrattiva verso un pubblico di tutte le età che cresce di edizione in edizione.

Premio H.C. Andersen-Baia delle Favole : il maxi concorso per fiabe inedite.



Al via il 47° PREMIO H. C. ANDERSEN BAIA DELLE FAVOLE, lo storico concorso letterario internazionale per fiabe inedite. Il bando, disponibile sul sito www.andersenpremio.it ha scadenza il 31 marzo 2014 e la premiazione avverrà sabato 7 giugno  in occasione dell’Andersen Festival (in programma da giovedì 5 a domenica 8 giugno 2014). Da qualche anno è possibile inviare la propria composizione anche attraverso il sito e questo ha inciso significativamente sul numero già alto degli scritti pervenuti.
Grande novità di questa edizione sarà il concorso Scatti da favola, dedicato alle immagini fotografiche che i partecipanti realizzeranno ispirandosi a fiabe famose e che “leggeranno la realtà” catturata dallo scatto fotografico alla luce delle trame delle favole. Le più belle immagini saranno visibili sul sito del Festival e quelle selezionate per essere premiate saranno pubblicate su Il Secolo XIX, media partner dell’iniziativa. L’idea è quella di dare spazio all’aspetto visivo delle favole che nei libri si esprime con le illustrazioni. Qui saranno le fotografie – oggi, grazie all’avvento del digitale strumento alla portata di tutti  - a rivisitare testi famosi della letteratura di genere e saranno i social network a favorire la diffusione di questo “racconto per immagini”, che permette di oltrepassare, con un linguaggio universale, le barriere nazionali. Il concorso si avvarrà della collaborazione dell’Associazione Carpe Diem di Sestri Levante.
In occasione del Premio H.C. Andersen-Baia delle Favole, da giovedì 5 a domenica 8 giugno 2014, Sestri Levante ospiterà la diciassettesima edizione di Andersen Festival, la grande e popolare kermesse internazionale di teatro e narrazione all’aperto che nelle ultime edizioni ha avuto l'Alto Patrocinio della Presidenza della Repubblica ed è stata inoltre insignita della "Targa d'argento" dello stesso Presidente della Repubblica. Curato fin dall’esordio da Artificio 23, con la direzione artistica di Leonardo Pischedda il Festival nel 2013 ha totalizzato, nonostante la pioggia, circa 60.000 presenze e presenterà nel 2014, come di consueto, spettacoli, performance, incontri, arte e musica per adulti e bambini, nella splendida cornice della Baia del Silenzio – con il suo famoso palco sull’acqua - e in altri punti della città il cui straordinario fascino, paesaggistico e architettonico, è ingrediente fondamentale dell’attrattiva verso un pubblico di tutte le età che cresce di edizione in edizione.

sabato 1 febbraio 2014

Questa è una scultura ! Esposta nell'ambito della rassegna " Sculpture relay…al Cassero " a Montevarchi .





L'opera esposta " Innocence " è stata realizzata da  Fatima Messana .Le opere di Fatima Messana sono in gran parte dedicate alla condizione dell'infanzia e del mondo femminile ; questa scultura rappresenta una bambina realizzata in vetroresina con i capelli veri ed appesa ad una croce di legno.Un' immagine forte che scuote la sensibilità dei visitatori.

   Il progetto "Sculpture relay…al Cassero" Linguaggi e approfondimenti sulla scultura italiana contemporanea sul filo della formazione accademica è stato realizzato dal Comune di Montevarchi, Assessorato alla Cultura, curato dal direttore scientifico de Il Cassero Alfonso Panzetta e finanziato insieme alla Regione Toscana nell’ambito di Toscanaincontemporanea 2013. Tre giovani scultori, Fatima Messana, Alexandros Yiorkadjis e Christian Loretti, saranno i protagonisti di tre step “cammeo” e multimediali all’interno dello spazio museale. Per ogni appuntamento, gli interventi di un giovane fotografo e di un altrettanto giovane film maker (di volta in volta selezionati dall’Associazione fotoamatori Francesco Mochi e dall’Associazione culturale MACMA di Montevarchi) propongono i loro personali punti di vista creando un corto circuito scultura-fotografia-video la cui suggestione è affidata alla penna di un sempre diverso ed altrettanto giovane critico, fornendo in tal modo anche un’occasione formativa e professionale alla nuova generazione. Il progetto prevede inoltre un approfondimento storico-tecnico dedicato a scultura e mosaico, con l’intento di sondare e documentare l’evoluzione di questo linguaggio e le differenti declinazioni del concetto di tessera da parte degli scultori italiani a partire dagli anni Quaranta del Novecento. Al progetto partecipano la Cooperativa Itinera C.E.R.T.A per la segreteria e la didattica e l’Associazione Amici del Cassero per la scultura italiana dell’Ottocento e del Novecento come supporto per la capillare comunicazione sul territorio. -

Questa è una scultura ! Esposta nell'ambito della rassegna " Sculpture relay…al Cassero " a Montevarchi .





L'opera esposta " Innocence " è stata realizzata da  Fatima Messana .Le opere di Fatima Messana sono in gran parte dedicate alla condizione dell'infanzia e del mondo femminile ; questa scultura rappresenta una bambina realizzata in vetroresina con i capelli veri ed appesa ad una croce di legno.Un' immagine forte che scuote la sensibilità dei visitatori.

   Il progetto "Sculpture relay…al Cassero" Linguaggi e approfondimenti sulla scultura italiana contemporanea sul filo della formazione accademica è stato realizzato dal Comune di Montevarchi, Assessorato alla Cultura, curato dal direttore scientifico de Il Cassero Alfonso Panzetta e finanziato insieme alla Regione Toscana nell’ambito di Toscanaincontemporanea 2013. Tre giovani scultori, Fatima Messana, Alexandros Yiorkadjis e Christian Loretti, saranno i protagonisti di tre step “cammeo” e multimediali all’interno dello spazio museale. Per ogni appuntamento, gli interventi di un giovane fotografo e di un altrettanto giovane film maker (di volta in volta selezionati dall’Associazione fotoamatori Francesco Mochi e dall’Associazione culturale MACMA di Montevarchi) propongono i loro personali punti di vista creando un corto circuito scultura-fotografia-video la cui suggestione è affidata alla penna di un sempre diverso ed altrettanto giovane critico, fornendo in tal modo anche un’occasione formativa e professionale alla nuova generazione. Il progetto prevede inoltre un approfondimento storico-tecnico dedicato a scultura e mosaico, con l’intento di sondare e documentare l’evoluzione di questo linguaggio e le differenti declinazioni del concetto di tessera da parte degli scultori italiani a partire dagli anni Quaranta del Novecento. Al progetto partecipano la Cooperativa Itinera C.E.R.T.A per la segreteria e la didattica e l’Associazione Amici del Cassero per la scultura italiana dell’Ottocento e del Novecento come supporto per la capillare comunicazione sul territorio. -