venerdì 25 luglio 2008

Au lit avec mon artiste : la “ marchetta artistica “ ?

Au lit avec mon artiste ( a letto con il mio artista ) non è l’affermazione della “ maya desnuda “ ( notare nel quadro l’occhio gaudente ) riferita alle supposte prestazioni erotiche di Goya.







E’ un serissimo progetto artistico di tredici artisti francesi che utilizzando il sito internet www.dernier-avertissement.com rilanciano oltretutto la figura del mecenate.
In poche parole l’artista ( pittore , scultore , musicista o fotografo ) viene contattato da un cliente ( futuro mecenate ) con il quale , dopo avere fatto vedere le proprie opere , viene fissato un incontro che può durare da un’ora ad un intero week-end durante il quale sarà progettata e realizzata l’opera desiderata.
Nel sito c’è anche un tariffario che tiene conto della tecnica richiesta , del tempo impiegato e del vitto ed alloggio offerto dal committente. Molti sono i vantaggi artistici ed economici : prima di tutto l’opera d’arte realizzata si potrà dire “ su misura “ tenendo conto di tutti i “ desiderata “ espressi dal cliente ma anche del rapporto empatico stabilitosi tra le due persone ; quindi il costo è contenuto dal momento che non ci sono intermediari e gallerie da sovvenzionare.

giovedì 24 luglio 2008

I " fiori " del pittore Guidi Bruno


Bruno Guidi Fioritura olio su tela coll.priv.



Bruno Guidi Concerto floreale 1982 cm.80x60 coll. priv.


I quadri di fiori di Bruno Guidi sono tutti realizzati con tecnica ad olio con pennello e spatola su tela o tavoletta.
Ha realizzato anche formati di notevoli dimensioni mantenendo inalterate le caratteristiche di corposità di colore che solitamente ha nelle opere di minore dimensione.

Osservando i “ fiori “ di Bruno si ha un sussulto emotivo, una esplosione cromatica colpisce i nostri occhi provocando un rimescolamento interiore che come d’incanto segue la radialità compositiva dei tralci floreali.
I “ fiori “ sono il linguaggio dell’animo di Bruno , rissoso e pacato , in continuo conflitto con l’essere e la voglia d’essere, fuori le righe del pentagramma della vita. Le tonalità cromatiche si susseguono in maniera incalzante sovrapponendo temi e sensazioni che scaturiscono sempre e soltanto dal profondo dell’io , per cui talvolta i “ fiori “ di Bruno sussurrano o gridano .

Quando la tonalità complessiva dell’opera tende al monocromatico si ha l’impressione di una inconscia timidezza espressiva , un autismo lirico e pittorico , che viene esplicitato nella sua complessa risonanza nei quadri di fiori dove come per magia i colori fanno fatica a rimanere fermi sulla tela , provocando una vibrazione ottica che solletica i sentimenti dell’osservatore .

La politica “ del Gran Casino “.





Scriveva nel 1971 l’ing. Roberto Vacca : “ Il medioevo prossimo venturo “ ipotizzando prevalentemente scenari apocalittici planetari di derivazione ambientale, ma l’anonima frase il “ casino è vicino “ rende meglio l’idea dell’incipiente italico futuro.
Se le parole non bastano ,il dito alzato con solenne cipiglio del senatur Umberto Bossi , nonché ministro della Repubblica ,per rimarcare la personale acredine nei confronti del patriottico “ Inno di Mameli “ , è la sottolineatura evocativa di prossime ambientazioni politiche in scranni collocati non nel sacrale Parlamento repubblicano ma in “ case abitate da donne di facili costumi “.
Che bello ! Finalmente le rivoluzioni si fanno rivolgendo insulti ai propri avversari politici , magari facendo il gesto del “ manico d’ombrello “, seminando giornali e salotti “ buoni “ televisivi di fantasiose e bugiarde “ mascalzonate” perpetrate in tempi recenti o passati dal potente di turno. Niente violenza ( per ora ) ma tanta cafonaggine senza rendersi conto che i cattivi maestri ( non mi riferisco agli insegnanti del SUD insultati da Bossi ) hanno fatto e stanno facendo molti proseliti che guarda caso , nelle periodiche frequentazioni di palazzi sportivi ( stadi ), con esuberante baldanza prima di tutto fischiano sonoramente il proprio ed altrui inno nazionale ; quindi “ menano “ forza pubblica ed eventuali supporters dell’altra squadra ed infine come atto liberatorio e rivoluzionario spaccano gli arredi dei bagni pubblici ( water , bidet , rubinetterie , ecc, ) disseminando i brandelli , come feticci tribali , nelle strade circostanti l’impianto sportivo . Qualcuno più intraprendente che, magari, ha approfondito maggiormente brani filosofici inerenti alla “ lotta di classe “ porta fino alla vicina stazione preziosi brandelli di tubi ottonati che, brandendo come clava sul treno “ amico “ preso per ritornare felicemente alla propria casa, sfascerà ogni cosa per lasciare un criptato ma efficace messaggio politico .Ma di che ? Di grande casino .
Chi ha voluto e vuole tutto questo ?

martedì 1 luglio 2008

I giochi di luce di Peter Greenway sull’Ultima Cena di Leonardo




L’ultima Cena , il capolavoro di Leonardo custodito a Milano nel Refettorio di santa Maria delle Grazie
continua a fare parlare di se , come è giusto che sia , prima di tutto nell’ammirare la somma arte e ingegno del grande autore che lo ha realizzato. Ma in questi ultimi anni è stato oggetto di attenzioni particolari di molti creativi che hanno tentato e stanno tentando di aggiungere qualcosa ad un capolavoro già finalizzato all’eternità ( idealmente parlando) .
In questri giorni GREENAWAY PETER regista d'avanguardia, sceneggiatore e attore cinematografico britannico che si distingue sulla scena europea e mondiale per i suoi progetti innovativi e sperimentali, ha aggiunto all’affresco giochi di luce con tecnologie molto avanzate e tali da ottenere effetti scenografici certamente di grande effetto.
Ben venga l’effetto show anche utilizzando capolavori dell’umanità , ma non leggiamo tali artifici tecnologici come nuove chiavi di lettura di opere che ne hanno solo una , grazie a Dio : quella dell’autore!
E’ il caso di dire : “ gioca con i fanti …e lascia stare i santi !