martedì 29 aprile 2008

Guido Cagnacci -Protagonista del Seicento tra Caravaggio e Reni oggi in CASA GUIDI


Guido Cagnacci , pittore italiano , nacque a Santarcangelo di Romagna, nel 1601 e morì a Vienna nel 1663 .
Non sappiamo chi sia stato il suo primo maestro, ma sicuramente le due tele che ornano la Cappella del Santissimo Sacramento nella Parrocchiale di Saludecio, del 1627 sono le prime due tele documentate.
Dal 1623 al 1648 la sua attività si svolge soprattutto in Romagna, un periodo che vede l'affermarsi della fama dell'artista, ma che è anche segnato da avvenimenti turbolenti, come un tentativo di fuga con una giovane e chiacchierata vedova della nobile famiglia Stivivi, Teodora, per il quale nel 1628 Guido è bandito da Rimini.
A Santarcangelo gode della protezione di Monsignor Bettini, che nel 1635 gli commissiona la pala con San Giuseppe e Sant'Egidio per la Confraternita dei falegnami e dei fabbri, opera che segna lo spartiacque tra la fase giovanile dell'artista e la maturità, che lo vedrà rivolgersi soprattutto verso i grandi maestri emiliani, e in particolare Guido Reni e il Guercino.
Nel 1643 lavora ai dipinti del duomo di Forlì con San Valeriano e San Mercuriale, mentre nel 1647 è a Faenza, in relazione con la potente famiglia Spada. Con il 1648 termina l'attività romagnola del pittore, che si stabilisce a Venezia con il nuovo nome di "Guido Canlassi da Bologna". A questo punto si datano molti dei suoi dipinti con figure femminili e soggetti profani. Su invito dell'imperatore Leopoldo I, verso il 1660 si trasferisce a Vienna, dove muore nel 1663.
Questa è la breve biografia del pittore , ma l’importanza della mostra allestita a Forlì ( 20 gennaio-22 giugno 2008 ) presso i Musei San Domenico dal titolo “ Guido Cagnacci – Protagonista del seicento tra Caravaggio e Reni risiede prima di tutto nello scopo importante di restituirci alla memoria un grande artista caduto nell’oblio del tempo a causa della scarsa visibilità dei suoi quadri presenti solo in pinacoteche private.
Inoltre la mostra intende mettere in evidenza, attraverso la presenza di importanti dipinti di altri autori, il fervido dialogo che egli seppe intrattenere con altri protagonisti della pittura del suo tempo, muovendosi in modo assolutamente personale tra i due poli del naturalismo caravaggesco e dell’idealismo reniano.



"Carmen " eccezionale a Firenze


Al Teatro Comunale di Firenze , domani 30 aprile 2008 , va in scena la prima opera del 71° Maggio Fiorentino.
La CARMEN di Bizet in cartellone fino all’11 maggio , con uno spettacolare allestimento firmato dallo spagnolo CARLOS SAURA, il regista di Carmen Story, ispirato visivamente alle stampe di Gustavo Doré per il Viaggio in Spagna del Marchese di Davillier, e coprodotto con il Palau de les Arts di Valencia.
Sul podio del coro e dell’orchestra ZUBIN MEHTA, interpreti principali Julia Gertseva / Elena Maximova, Marcelo Álvarez / Carl Tanner, Inva Mula / Serena Daolio, Ildebrando D’Arcangelo / Dario Solari. L’opera viene presentata nella sua versione originale con i dialoghi parlati, secondo l’uso dell’Opéra-Comique, teatro nel quale andò in scena con grande scandalo il 3 marzo 1875.

lunedì 28 aprile 2008

Mostra di pittura al 25° TAN di Livorno


Dal 23 aprile al 4 maggio 2008 preso il Villaggio della Vela in mostre " Gli acquarelli di Marina "


Espongono :


Massimo Alfano , pittore navale , utilizza una raffinata e documentata tecnica per realizzare opere di marina previlegiando soggetti di marine militari di tutto il mondo. Tecniche usate : olio su tela , acquarello , tecnica mista acrilico o pastello.



Emanuela Tenti nata a Treviso , esperta di grafica pubblicitaria espone acquarelli con soggetti vari di marina ( piroscafi , vele e porti )


Opera di Emanuela Tenti



Luca Ferron
Pittore e modellista , ama dipingere belle imbarcazioni da diporto e rappresentarle come pregiati modelli



Opera di Luca Ferron



Stefano Urzi’

Toscano , espone marine raffinate dove la luce e grandi trasparenze rappresentano mirabilmente i fondali e le coste livornesi


Opera di Stefano Urzì

" I fidanzatini " - disegno a matita ( 1959) -pittore Guidi Gino




Una volta , nel secolo scorso era frequente in Toscana sentire questa frase detta da un giovane ; “ vado a fare l’amore “ . Non scherziamo , niente pensieri “ hard “ . Un innocente detto che indicava la semplice visita serale alla fidanzata , quando al massimo , di fronte a guardinghi genitori venivano scambiate solo languide occhiate e nel finale , sulle scale o in un buio portone ,poteva scapparci un fugace bacetto , mentre rimbombava la solita inquietante frase : “ cosa fate ? “.
Per “i fidanzatini “ la serata spesso passava intorno ad un tavolo insieme ai genitori della ragazza con un po’ di vino ,un mazzo di carte e qualche sigaretta mentre nella vecchia cucina economica a legna bolliva l’acqua per le “ bombole “ da letto ed odorose arrivavano a cotture sugose mele .

Uno schizzo a matita su carta trovata chissà dove può raccontare la storia di una vita che ha dato origine ad una lunga e nutrita dinastia di “ nuovi milanesi “ ? Si , se l’artista è Guidi Gino , se la serata è quella giusta , se i soggetti sono la figlia Marisa Guidi ed il fidanzato ( futuro coniuge ) Alfonso Di Martino.
In quei momenti fortunati la matita è una sensibile antenna che riesce a captare le misteriose vibrazioni che mettono in contatto l’artista con il suo soggetto , in questo caso profetizzando un felice futuro .
Vi assicuro che guardando il rapido schizzo ancora dopo 50 anni i volti parlano , la carta restituisce il tempo passato in una armonia di suoni ,profumi , voci .
Solo nei nostri pensieri ?

La Bella Epoque italiana .


“La Belle Epoque” è quel periodo della storia europea lungo poco meno di 40 anni , tra il 1880 e il 1915 circa , caratterizzato da un grande fermento artistico, economico e sociale .
Una ostinata fede nel progresso alimentava un atteggiamento diffuso di spensieratezza con una ricerca continua di divertimento , buona musica , belle donne e macchine di lusso.

La luce elettrica annullava le differenze tra il giorno e la notte, vetrine luccicanti , caffè, teatri, cabaret e cinema dove una gran folla si rimescolava con incrollabile ottimismo per il futuro.
Tutto sembrava permesso e possibile. Denaro e felicità parevano destinati a non finire mai, a Parigi si innalzava la Tour Eiffel e si vivevano i fasti dell’Esposizione Universale, si
celebrava il ritorno delle Olimpiadi, nuovi e lussuosi modelli di automobili sfrecciavano lungo le strade piene di vita.
L’arte seppe interpretare mirabilmente lo spirito di questa ineguagliabile epoca paragonabile ad un Eden terrestre non solo in Francia , come i più credono , ma anche in Italia , magari con toni più sommessi.
Grandi artisti italiani come Boldini, De Nittis, Zandomeneghi, Corcos, Gioli, Mariani, Chini, Casorati, Mancini, Innocenti, Bonzagni, Bocchi e Cavaglieri hanno reso eterni quei momenti e quei fermenti nostrani .

La grande mostra a Palazzo Roverella di Rovigo ( fino al 13 luglio 2008 ) espone circa 130 dipinti e una ventina di affiches per raccontare, per la prima volta in Italia, questo brioso e coloratissimo periodo italiano. A curarla sono stati chiamati Dario Matteoni e Francesca Cagianelli che, coadiuvati da un comitato scientifico di prim’ordine, hanno realizzato questo grande progetto voluto dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo e dall’Accademia dei Concordi con gli Enti locali.


mercoledì 23 aprile 2008

I grandi della fotografia europea a Reggio Emilia


Reggio Emilia , per una settimana dal 30 aprile al 4 maggio 2008 , capitale europea della fotografia . Prende il via la terza edizione della rassegna nternazionaleFotografia Europea a cura a cura del critico d’arte Elio Grazioli, promossa dal Comune
di Reggio Emilia e dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali – PARC
Direzione generale per la qualità e la tutela del paesaggio, l’architettura e l’arte
contemporanee, in collaborazione con la Regione Emilia Romagna, la Provincia di
Reggio Emilia, la Fondazione Cassa di Risparmio Pietro Manodori.

Umano troppo umano è il titolo e tema chiave di questa terza edizione, dedicata al
controverso concetto di corpo indagato nelle sue molteplici e a volte radicalmente
opposte accezioni. Dal corpo “esibito”, trasformato dal rinnovato culto della forma
fisica e del bel vivere in strumento malleabile di piacere e performance; al corpo posttecnologico, che fa i conti con i nuovi media, la virtualità e l’interconnessione
Un calendario ricchissimo che propone al pubblico appassionato di fotografia oltre 100 eventi ( lectio magistralis , seminari , workshop e spettacoli ) con l’intervento di grandi esperti del settore Tra questi, il sociologo Alberto Abruzzese e il fotografo Oliviero Toscani, saranno protagonisti di un dialogo sul tema del corpo nell’immaginario collettivo contemporaneo.
Sono state realizzate quest’anno cinque mostre personali di autori europei che si sono interessati della raffigurazione della corporeità ( Roul Hausmann, Wols , Paolo Gioli,Jorge Molder ,Pierre et Gilles ) oltre a quattro produzioni dedicate ( Erwin Olaf, Ann-Sofi Siden , Antoine D’Agata , Aneta Grzeszykowska ) al tema chiave della rassegna.



Foto Hausmann



Foto Olaff


Il 2 maggio 2008 si svolgerà inoltre la cerimonia di assegnazione
del premio di fotografia The Core of Industry ( 1° classificato 5.000 euro).


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lunedì 21 aprile 2008

Paul Chan espone al New Museum of Contemporary Art di New York








Il New Museum of Contemporary Art, fondato nel 1977 da Marcia Tucker, è forse l’unico museo a New York City esclusivamente dedicato a presentare l'arte contemporanea proveniente da tutto il mondo.
Nel periodo 2002 -2007, il New Museum ha ospitato le mostre di artisti da Argentina, Brasile, Bulgaria, Camerun, Cina, Cile, Colombia, Cuba, Germania, Polonia, Spagna, Sud Africa, Turchia, e Regno Unito tra molti altri paesi. Il museo presenta le opere di artisti poco conosciuti e ha allestito ambiziose rassegne di importanti figure come Ana Mendieta, William Kentridge, David Wojnarowicz, Paul McCarthy e Andrea Zittel prima che essi avessero ottenuto un diffuso successo. Nel 2003, il New Museum costituì una collaborazione con Rhizome, una piattaforma on line per l'arte multimediale globale.

In dicembre del 2007, il New Museum si è rinnovato aprendo una nuovo spazio al settimo piano presso il 235 Bowery, a Prince Street. Questo nuovo ambiente, progettato dal marchio giapponese Sejima + Nishizawa/SANAA e dall'americano Gensler, consentirà di espandere le mostre e lo spazio del museo.
Il Nuovo Museo è una casa per l'arte contemporanea , un incubatore per nuove idee, nonché un contributo architettonico al paesaggio urbano di New York
In pratica l’edificio è costituito da sette parallelepipedi sovrapposti in modo non allineato costituendo già essi stessi una grande scultura urbana che trasmette una idea di precarietà di disequilibrio come attitudine fisica a percepire con grande attenzione anche i minimi movimenti.
In questi giorni è stata inaugurata “ The 7 Lights” , una mostra di Paul Chan , una grande promessa dell’arte contemporanea mondiale , che propone installazioni di gigantesche proiezioni digitali che ripropongono in chiave moderna il tema dei 7 giorni della creazione.
Paul Chan è un artista newyorkese il cui lavoro si impegna in temi fondamentali come la politica, la poesia, la guerra, la morte.


Salvator Rosa al Museo di Capodimonte












Il prossimo 5 maggio 2008 il Museo di Capodimonte di Napoli compie 50 anni.

Buon Compleanno


La Soprintendenza napoletana per festeggiare il prestigioso anniversario ha realizzato varie iniziative tra le quali una mostra che documenti quanto realizzato a Capodimonte dal 1957 a oggi; una rassegna di ‘fumetti d’autore’ sul tema del museo ed il giorno 18 aprile è stata presentata una mostra che si protrarrà fino al 30 giugno 2008, di una sessantina di dipinti di Salvator Rosa, un napoletano del Seicento costretto per lavoro a trasferirsi tra Roma e Firenze, senza mai rinunciare, tuttavia, alle sue doti originarie di sensibile e moderno osservatore d’ogni umana vicenda.
Nato a Napoli nel 1615 e morto nel 1673 a Roma, Salvator Rosa "e' certamente - ha dichiarato Nicola Spinosa, del comitato scientifico della mostra - una di quelle personalita' che piu' hanno segnato non solo le vicende dell'arte in Italia tra naturalismo e barocco, quanto anche la fantasia di noi contemporanei". La sua pittura, con temi biblici ed evangelici, alchemici e filosofici, magici e di stregoneria, con i suoi coinvolgenti ritratti, e' attraversata "come tutta la realta' napoletana di ieri e di oggi - ha aggiunto Spinosa - da luci e ombre, fatti e misfatti, miseria e nobilta', profonda religiosita' e irreversibile superstizione.Insomma, una mostra tutta da vedere e un artista, o meglio un uomo, tutto da scoprire: quasi un Caravaggio di meta' Seicento con il cuore, l'occhio e la mente di un partenopeo incontrollabile e incontrollato".

La mostra napoletana illustra un aspetto particolare della produzione pittorica di Salvator Rosa: le composizioni di figure come le stregonerie, le allegorie filosofiche, le storie sacre e mitologiche, i ritratti. Oltre 80 i dipinti esposti, ai quali si aggiunge una selezione di incisioni.

domenica 20 aprile 2008

Le cose più belle , pazze , simpatiche e sexy presentate alle sfilate di moda





E’ l’abito che lo stilista Gattinoni ha presentato durante la settimana della moda cinese. Riproduce la Venere d’Urbino di Tiziano, il dipinto, simbolo dell’amore e della fedeltà, in cui Venere mostra il suo corpo facendone dono all’osservatore. ( foto moda gattinoni )






Sfilata di moda in Cina (modelle anoressiche ?)














L’intimo firmato Valeria Marini ( foto )











L’Oréal Melbourne Fashion Festival edizione 2008 è stato il prezioso palcoscenico da cui sono state lanciate le collezioni autunno-inverno 2008 dei principali designer australiani, sempre sensibili all’innovazione e all’eccellenza ( 2-9 marzo 2008 )










Moda Gay









Moda Africa
La moda si tinge di esotico. Maschere di metallo insieme e corone tribali hanno sfilato a Nairobi in occasione del Kenya fashion week. Dopo le importanti piazze europee di Milano, Parigi e Roma, i riflettori dell' haute couture si sono accesi nel continente africano.

Nella splendida cornice del Carnivore Gardens di Nairobi sono apparse sulla scena come per incanto splendide modelle di colore avvolte da abiti attillati, tempestati di perline, e con grosse ali di farfalla che spuntano dalla schiena. In testa enormi brocche simili ai recipienti utilizzati dalle donne africane per attingere l'acqua dai fiumi.









Cappellini pazzi

Perchè possiamo ammirare le gentildonne inglesi che si recano all’Ascot Race, una delle corse di cavalli più antica d’Inghilterra .











Tacchi alti per signora e tacchi con le pinne per sirena








Quest'anno usano i guanti lunghi , vero condom da mano









Moda mare uomo







Moda mare donna

( il costume è in borsa )

sabato 19 aprile 2008

La “ Duecavalli “ compie 60 anni.

















Buon compleanno alla mitica “2 cavalli “ , l’auto tutta efficienza e praticità accompagnata da uno stile giovanile e scanzonato che rendeva accettabili e modaiole soluzioni tecniche non sempre ben rifinite ed azzeccate.

La seconda metà del ‘900 francese è stata caratterizzata da 2 cose in particolare : Brigitte Bardot e la 2 CV.
Era il 1948 quando Citroën presentò per la prima volta la sua 2 CV al Salone dell'auto di Parigi, un'auto pratica, poco costosa e talmente innovativa da lasciare pubblico e stampa specializzata a bocca aperta , quindi festa di compleanno per Citroen. La casa francese celebra infatti in questi giorni il sessantesimo anniversario della 2 CV, con una mostra alla Cité des sciences et de l'industrie di Parigi che rimarrà aperta fino al 30 novembre di quest'anno.
La Cité des sciences et de l'industrie, in collaborazione con Citroën, propone una mostra spettacolare per celebrare degnamente la mitica 2CV: auto sospese al soffitto del museo, sfilata dei modelli più emblematici, piedistalli per rendere onore ai modelli storici, una collezione di modellini in miniatura, filmati d'archivio, documentari, spot pubblicitari dell'epoca e testimonianze di ingegneri e designers.

La Mostra alla Cité des sciences et de l'industrie rimarà aperta tutti i giorni tranne il lunedì dalle 10 alle 18 (19 la domenica). Informazioni e prenotazioni su www.cite-sciences.fr. Prezzi: 8 euro intero, 6 euro ridotto.

venerdì 18 aprile 2008

Brat camp: reality o second-life ?





I reality , vera passione , forse perché in definitiva ci semplificano la vita portando le nostre coscienze in TV.
Ormai non c’è argomento che non viene trattato in televisione in questo modo che definisco “ simil-reality”.
La politica , per esempio , portata quasi quotidianamente in Tv da Bruno Vespa in “ Porta a porta “ è in realtà un reality dove ormai alcuni personaggi si incontrano molto spesso per discutere : una “ second-life “ mediatica dove i severi scranni del Parlamento sono sublimati dalle capienti poltrone del quotidiano tormentone di seconda serata .
Bruno Vespa rappresenta il presidente della ipotetica Camera , ci sono perfino i commessi parlamentari ed il pubblico , sufficientemente asettico e distante dal ring-parlatorio , proprio come succede in Parlamento , non si vota ma il quadro elettronico compare davvero con le improbabili statistiche di turno.
Forse dietro questi programmi esiste una recondita idea di considerare i reality dei veri e propri sistemi psico-mediatici con attività introspettiva e terapeutica ed infatti il mercoledì su Discovery Real Time è partita la seconda serie ( la prima ha già ottenuto il prestigioso premio Emmy International ) di Brat camp un reality dove
sette adolescenti ribelli e problematici, ingestibili dalle famiglie, sono i protagonisti di " questa fortunata serie Tv. I ragazzi vengono spediti al Turn-About Ranch, un campo correttivo tra i deserti dello Utah, negli Stati Uniti, dove il duro regime fatto di lavoro e disciplina rappresenta l'ultima spiaggia nel tentativo di riabilitazione comportamentale. In questa seconda stagione di "Brat Camp" c'e' una novita': al campo non troveremo solo gli adolescenti ma anche i loro genitori! Padri, madri e figli a confronto dovranno affrontare la verità sul loro rapporto, per cercare una via d'uscita e migliorare il loro futuro insieme.


Teatro.Org



giovedì 17 aprile 2008

Heather Mills : come sporcare una bella storia .





Heather Mills , un nome che forse a tante persone in Italia dice poco , dopo magari una fugace occhiata ad una notizia su un giornale scandalistico ,ci fa capire rapidamente che stiamo parlando della ex-moglie di Paul Mc Cartney ( ex Beatles) , bella donna , ex-modella con qualche scatto hard come scheletro nell’armadio.
Altre notizie ce la ripropongono come famelica ex-moglie alla ricerca spasmodica di soldi da raggranellare nelle copiose tasche dello sfortunato marito . Ma non si è capito nulla.

Basta pensare che la Mills è una delle donne più impegnate, da anni, nelle campagne di bonifica dei campi minati e nell’assistenza alle vittime. Uomini e donne che hanno perso un arto: un po’ come lei che, nel 1993, perse la gamba sinistra a causa di un incidente stradale

Nata nel gennaio del 1968 , bella donna di buona famiglia , Heather nell’agosto del 1993 fu coinvolta in un atroce incidente con una motocicletta della polizia che le provocò numerose ferite tra cui lo schiacciamento delle costole, una foratura al polmone, fratture multiple del bacino e la perdita della sua gamba sinistra sotto il ginocchio.
La vita di Heather cambiò radicalmente e si dedicò da quel momento con caparbio impegno a sostenere le cause dei disabili.
Mills incontrò Paul Mc Cartney nel 1999 , quindi l’11 giugno del 2002 si sposarono dopo quattro anni dalla morte della prima moglie Linda.
L’anno successivo è nata la loro unica figlia Beatrice e non so quali sono le cause della fine della loro storia ma se leggo questo trafiletto di un giornale scandalistico :
Ogni scusa è buona per posare nuda. Perché se Heather Mills, qualche tempo fa, aveva fatto scandalo per alcuni scatti hard della sua gioventù, si è scoperto che la sua abitudine di mostrarsi senza veli si è poi riproposta nel corso degli anni “

lo trovo, a dir poco , stridente …!

mercoledì 16 aprile 2008

Luisa Ferida e Osvaldo Parenti : i drammi della storia





Dopo sessantatre anni dalla loro esecuzione ( 30 aprile 1945 ) da parte dei partigiani i due attori della Repubblica di Salò tornano a fare parlare di sé tramite due lavori :
un libro di Umberto Lenzi “ Delitti a Cinecittà | Coniglio Editore | 2008 | di cui riporto sotto la trama :
“ Cinecittà, primavera del 1940. Mentre è impegnata a recitare nel film "La corona di ferro" del regista Alessandro Blasetti, la celebre diva dello schermo Luisa Ferida è vittima di un tentativo di omicidio da parte di un misterioso personaggio che la minaccia di morte tramite lettere anonime. Per sventare il pericolo, la Ferida e il suo compagno - il noto attore Osvaldo Valenti - si affidano all'investigatore privato Bruno Astolfi, un ex commissario di polizia radiato dal ruolo per il suo aperto antifascismo. Astolfi inizia così a indagare sul set dello spettacolare film di Blasetti, affollato di attori e figuranti. Durante le riprese di una scena, il detective riesce fortunosamente a salvare l'attrice dal suo sconosciuto persecutore, che le spara da un terrazzo uccidendo al suo posto una giovane comparsa. Da qui in poi si susseguono episodi convulsi che provocano altre vittime, tutte legate in qualche modo al passato della celebre coppia. Concentrandosi proprio su questo passato in parte oscuro, Astolfi da avvio alla sua serrata inchiesta che, tra un colpo di scena e l'altro, lo porterà a confrontarsi con alcuni miti del cinema italiano tra cui Vittorio De Sica, Totò, Alida Valli, Amedeo Nazzari, Renato Castellani e Cesare Zavattini “

ed un film che dovrebbe essere nelle sale da maggio 2008 :

Sangue Pazzo “ con
Monica Bellucci, Luca Zingaretti, Alessio Boni, Maurizio Donadoni, Giovanni Visentin, Luigi Diberti, Tresy Taddei, Paolo Bonanni, Massimo Sarchielli
Regia di Marco Tullio Giordana e sceneggiatura di Marco Tullio Giordana, Leone Colonna, Enzo Ungari


La storia di questi due attori della Repubblica di Salò è scomoda da ricordare , perché riporta alla luce momenti terribili della storia italiana , che specialmente per i più giovani è come riscoprire le Guerre Puniche.
Ma è necessario come testimonianza storico culturale e perché permette di meglio comprendere gli avvenimenti attuali .

Luisa Ferida , pseudonimo di Luigia Manfrini Farné (Castel San Pietro Terme, 18 marzo 1914 – Milano, 30 aprile 1945) è stata un'attrice italiana. Fu una delle più rappresentative attrici del cinema italiano nel decennio 1935-1945.
Dotata di un non comune temperamento drammatico, dopo alcune esperienze teatrali con le compagnie di Ruggero Ruggeri e Paola Borboni, esordì sul grande schermo con il film Freccia d'oro (1935) di Corrado D'Errico. Dopo numerosi film di registi minori, che le consentirono di mettersi in luce, esplose letteralmente con il film di Alessandro Blasetti Un'avventura di Salvator Rosa (1939), nel quale interpretò con bravura il ruolo della contadina Lucrezia, meritandosi elogi dalla critica e successo di pubblico.
Il film di Blasetti la proiettò rapidamente verso un orizzonte divistico di rilievo, permettendole di mettere in evidenza il suo temperamento grintoso e la sua recitazione asciutta, nervosa, priva di quell'enfasi che caratterizzava altre sue colleghe dell'epoca.
L'incontro con Osvaldo Valenti sul set di questo film, cui si legò sentimentalmente, coincise con il periodo di maggior successo della sua breve carriera. I registi più quotati dell'epoca iniziarono a offrirle ruoli di sempre maggiore spessore. Negli ultimi anni della sua carriera, la Ferida si rivelò attrice di grande sensibilità interpretativa e di notevole maturità espressiva, come notò l'attrice Elsa De Giorgi durante la lavorazione del film "La locandiera" (1944) di luigi Chiarini. Vanno ricordate le sue interpretazioni nei film La corona di ferro (1941) di Blasetti, Fedora (1942) di Camillo Mastrocinque, in cui la Ferida fornisce una eccellente prova drammatica, "Fari nella nebbia" (1942) di Gianni Franciolini, per il quale fu premiata come miglior attrice italiana del 1942, Gelosia (1942) di Ferdinando Maria Poggioli e La bella addormentata (1942) di Luigi Chiarini.
Nel 1944 si recò a Venezia con Osvaldo Valenti per lavorare al Cinevillaggio, centro cinematografico della Repubblica Sociale Italiana. Venne uccisa dai partigiani all'Ippodromo di San Siro a Milano assieme a Valenti, il 30 aprile 1945, con l'accusa di collaborazionismo e in particolare per aver torturato alcuni partigiani imprigionati a Villa Triste, a Milano, sede della banda Koch.
L'accusa secondo alcuni si dimostrò infondata e non è stata ancora posta la parola fine a questo dramma .
I due lavori presentati contribuiranno , forse , a riaprire ,per chiudere definitivamente ,queste sofferte pagine di storia



CASA LIGARI : pittori del '700














In Italia abbiamo una quantità tale di quadri eccezionali , dipinti da artisti universali nella loro grandiosità ( pensate a Giotto , Michelangelo, Leonardo , ecc.) al punto che migliaia di opere stupende , che da sé giustificherebbero in tutti i paesi del mondo , musei esclusivi e dedicati , da noi rischiano di passare quasi inosservati alla maggiore parte dei non addetti ai lavori.
Questo quadro che sottopongo alla vostra attenzione si chiama :

San Francesco Saverio battezza una principessa indiana Opera del pittore valtellinese Pietro Ligari ( 1686-1752 )

Olio su tela di grandi dimensioni ( 185x320cm) per dare al quadro le giuste dimensioni narrative , datato dall’autore 1717.
La descrizione del quadro è intuitiva ,descrive l'episodio della conversione e del battesimo della principessa indiana di religione musulmana ad opera di S. Francesco Saverio, oltretutto estremamente leggibile dal momento che lo stile è il classicismo settecentesco lombardo. ( il recente battesimo di Magdi Allam non è quindi una novità !!)
Il quadro fu commissionato dal canonico Francesco Saverio Sertoli, per essere collocato in una parete laterale dell'Oratorio dell’attuale Palazzo Sertoli a Sondrio, in piazza Quadrivio.

Pietro Ligari trasmise la sua straordinaria arte ai figli Cesare e Vittoria e in questo mese di aprile sono state inaugurate due mostre che si protrarranno fin al 19 luglio 2008 : palazzo delle Stelline a Milano presenta i dipinti di Pietro Ligari , il Museo Diocesano di Milano espone quadri di Pietro Ligari e dei due figli , nell’ambito di una vasta rassegna del ‘700 lombardo e a palazzo Sertoli e nel Museo Valtellinese di Storia e d’arte a Sondrio altre mostra dedicata ai Ligari .

Un orso condannato a morte




Anche un orso è un capolavoro , della natura s’intende e come tale ( ma non solo ) va rispettato e protetto.
Incredibile , un bell’esemplare di orso bruno , nel pieno della vita
nato nel Trentino . ma non accortosi ( chissà perché ) di essere sconfinato nel Cantone dei Grigioni , è stato abbattuto per ordine ( condanna a morte !!) delle autorità svizzere . La grave colpa ? Aveva capito, l’ardito plantigrado, che i possessori dei “ tesoretti alimentari “ sono gli umani che li tengono in quei loro buffi contenitori che chiamano case , villaggi ,paesi od altro.
L’animale aveva cominciato quindi ad avvicinarsi troppo alle abitazioni , avrà anche , forse , abbattuto qualche pecora o ,se
proprio era a dieta , qualche pollastro ma il nostro ministero dell’ambiente aveva già offerto alle autorità svizzere uomini e mezzi per riportare sul natio suolo il ribaldo. Perfino lo zoo di Berna si era dichiarato disponibile a fornire vitto ed alloggio ( ma non proprio la libertà ) all’orso chiamato frettolosamente ed in maniera “ bestiale “ Jj3 “, un nome volutamente orrendo da “ tornio obsoleto “per non richiamare istinti troppo umani nei carnefici e nei benpensanti .
Mi farebbe però piacere ricevere un commento da qualche svizzero
per capire se vi sono altri aspetti della vicenda che hanno indotto tale drastica decisione.

martedì 15 aprile 2008

La memoria di Marilyn Monroe è un bene culturale mondiale.



Ho letto sul New York Post di ieri 14 aprile 2008 un articolo (HARDCORE MARILYN FBI'S MONROE SEX FLICK SOLD FOR $1.5M By HASANI GITTENS ) che ha solleticato le fantasie voyageristiche di tutto il mondo.
E’ stato venduto ad un uomo d’affari di New York , forse un appassionato collezionista , un vecchissimo film casereccio dai risvolti molto hard e per certi aspetti anche inquietanti.
Nel filmato si vede la giovanissima Marilyn intenta ad eseguire una prestazione sessuale ( sesso orale ) , ma non si vede il fortunato …. che astutamente ha fatto in modo , o preteso , di rimanere anonimo.
Il filmato , della durata di pochi minuti non avrebbe niente di straordinario dal momento che la giovanissima attrice all’epoca
era molto probabilmente una delle tantissime giovani in cerca di un casting e disposte a subire le solite avances sessuali da parte di registi e produttori di Hollywood.

Ma la futura grande attrice ebbe negli anni successivi “incontri ravvicinati “ con i potentissimi e futuri Presidenti John e Bob Kennedy ed il filmato finì , come elemento prezioso per possibili ricatti , nelle mani di uomini dell’FBI che pensavano di riconoscere nell’uomo , uno dei Kennedy.
Il tempo sopisce tanti bollori , di qualunque tipo , oggi il filmetto finirà , si dice , in cassaforte del collezionista che ha intenzione di non macchiare la memoria di Marilyn.

Perché la memoria di Marilyn Monroe è un valore della cultura mondiale.

Mostra fotografica di Giuseppe Tornatore al Museo Alinari di Firenze





E ‘ stata inaugurata il 13 aprile 2008 e resterà aperta fino al 15 giugno 2008 una interessante mostra fotografica del regista Giuseppe Tornatore presso il Museo Nazionale Alinari della Fotografia di Firenze.

Centoventi scatti esposti che dimostrano un altro aspetto della personalità artistica del regista , premio Oscar con il celebre Nuovo Cinema Paradiso ed autore di tanti altri capolavori ( La leggenda del pianista sull’oceano ; Una pura formalità ; Il camorrista ) della cinematografia italiana.
La fotografia è stato in realtà il primo amore artistico di Tornatore , nel museo fiorentino sono esposte bellissime foto in bianco e nero ambientate nella sua terra siciliana tra volti notissimi ( il pittore Guttuso ) e meno noti che contribuiscono in modo efficace a rendere viva l’ambientazione isolana.
Seguono foto ambientate in varie parti del mondo ( Siberia ,Cina , Marocco, Stati Uniti, Tunisia, Sudafrica , Russia ) scattate durante il periodo che il regista ha vissuto in giro per ogni angolo della terra in compagnia della sua fedele Rolleicord per catturare forme ed anima di ambienti , cose e persone .

Un importante periodo di studio che ha permesso al regista l’acquisizione della capacità di osservazione della gente per studiarne le espressioni ed i movimenti.
Di sicuro uno studio che ha poi messo a frutto con grande profitto dietro la macchina da presa.

lunedì 14 aprile 2008

Giovanni Fattori in mostra a Livorno : prossima apertura




















Grande attesa LIVORNO per la prossima inaugurazione di Domenica 20 Aprile 2008 alle 17,30 presso i Granai di Villa Mimbelli della mostra



Giovanni Fattori tra epopea e vero

Virgilio Guidi un grande tra i grandi con la propria personalità






Il pittore Virgilio Guidi è nato a Roma nel 1891 , non è parente prossimo dei pittori Gino , Guidi e Bruno Guidi anche se il ceppo toscano è stato presente nel suo Dna dal momento che i genitori erano di origine toscana.
Una famiglia numerosa , nove fratelli come nell’abitudine dell ‘Italia dell’epoca , ed un padre che già aveva intrapreso la via dell’arte cimentandosi nella scultura e nella poesia dialettale.
Le scelte del futuro di Virgilio furono quindi facilitate , sia dalla naturale e precoce vocazione all’arte figurativa sia dal padre già sensibile a queste scelte.
Frequenta quindi fin da giovanissimo “ botteghe “ ed accademie d’arte , sono di questo periodo una serie di grandi quadri “ Paesaggi romani “ ed altri lavori dove si vede l’ammirazione del giovane pittore per il Correggio ed altri grandi dell’arte antica.
Nel 1913 dipinge altri paesaggi della campagna romana influenzato da Cézanne e Matisse ed espone per la prima volta a Roma . Finisce presto questo periodo accademico , Virgilio è un vulcano di idee ed emozioni , già nel 1914 aderisce al gruppo della Secessione Romana , nel 1918 comincia a frequentare il Caffè Aragno dove in uno spontaneo cenacolo le discussioni legavano ,in una grande amicizia, Cardarelli, Ungaretti e De Chirico.
Una incubazione artistica sviluppata in ambienti estremamente stimolanti che già nel 1924 portarono Virgilio ad avvicinarsi con “ uno scossone pensoso “ ( sua definizione ) al futurismo senza però aderirvi .
In questo periodo erano nati capolavori come : “ Ritratto di Adriana “ , “ Vecchia malata “ “ La madre che si lava , “ Donna con le uova “ , quadri dove ancora predomina lo stile impressionista.
Virgilio Guidi è un pittore già di successo , nel 1920 , 1922 e 1924 partecipa alle varie edizioni della Biennale di Venezia ed espone in varie mostre con Carrà, Morandi , De Chirico e Soffici.
Il successo porta a Virgilio , nel 1927, la nomina per chiara fama alla cattedra di pittura dell’Accademia di Belle Arti di Venezia che occupa fino al 1935 quando passerà alla cattedra dell’Accademia di Bologna.
In questi anni sono continue , numerose e sempre di successo le mostre che lo portano in ogni parte dell’Italia e a Parigi , la sua curiosità artistica lo spinge verso nuove esperienze e studi pittorici , sempre però senza mai aderirvi completamente , volendo portare avanti solo il proprio personale talento.
Nel 1950 comunque aderisce al Movimento Spaziale e Spazialismo di Fontana e nel 1951 con altri artisti ( Crippa , Dova, Fontana Milani , Jappolo ed altri ) firma il quarto ed il quinto Manifesto dell’arte spaziale e spazialismo.
Ancora per oltre 30 anni Virgilio Guidi continuerà a fare mostre , mostre antologiche , riceverà premi prestigiosi ( medaglia d’oro del Presidente della Repubblica come benemerito della cultura ) e nel 1981 viene allestito a Venezia nel Palazzo Fortuny il Museo Guidi ( raro esempio di museo aperto con l’autore ancora in vita ).
Muore a Venezia nel 1984 poco dopo l’inaugurazione di una mostra inerente la sua ultima produzione.
In definitiva ho volutamente saltato tutto il lunghissimo elenco di mostre del maestro Virgilio Guidi , anche perché non era mia intenzione fare una delle tantissime e ben fatte biografie ; spero però di avere bene messo in evidenza alcuni aspetti di Virgilio Guidi : un grande interprete della cultura del ‘900 , un pittore di successo che ha avuto grandi riconoscimenti in vita , un grande pittore che è partito verso la sua lunga carriera con il piede giusto.
Prima il momento accademico di studio , quindi , per tutta la vita , continua attenzione a tutti i movimenti culturali che si sono susseguiti nel secolo , portando il suo geniale contributo , restando però sempre fedele alla sua personalità che gli ha permesso di cogliere in ogni tempo spunti interessanti da innestare nella sua continua ricerca intellettuale ed emotiva che ha trasferito in grandi capolavori della pittura.